Napoli@hoc, è la startup premiata dalla terza edizione di NAStartUp

Ieri sera si è svolta la terza edizione di NAStartUp, nella splendida cornice del lungomare. Ancora una volta l’ecosistema napoletano ha risposto alla grande con più di 200 partecipanti che si sono scambiati idee guardando il mare e il Castel dell’Ovo

Napoli@hoc, IgoOn, DiveLike, NetSpeed sono state le quattro startup che hanno pitchato in un ambiente diverso dalle solite aule universitarie o dagli incubatori. La serata si è svolta in un lounge bar, il Vanilla Cafè a Napoli. Fuori concorso la presentazione di Volumeet, il social network più grande al mondo per conoscere gente nuova che ha i tuoi stessi interessi musicali. 

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Abbiamo intervistato Lucia Rocco e Rita Quaglia, le due fondatrici di Napoli@hoc – applicazione per smartphone e tablet che grazie a un sistema di geolocalizzazione e di navigazione, consente al turista di visitare la città di Napoli in maniera nuova, intuitiva e innovativa

Qual è la storia della vostra startup?

L’ idea di “lanciarci” in un progetto imprenditoriale nasce dalla voglia di rendere fruibili a tutti competenze acquisite in ambito universitario e lavorativo. Sia io che Rita Quaglia siamo laureate in archeologia, appassionate del nostro territorio e desiderose di avere ancora qualcosa da dire (e soprattutto da fare) per le bellezze storico-artistiche della città. Dopo la laurea e dopo esperienze lavorative come copywriter (Rita per il Gambero Rosso, io per riviste e blog), ci siamo decise a fare dell’archeologia, della storia dell’arte e del turismo il nostro lavoro, inventandoci qualcosa che ci appassioni totalmente e che sia quotidianamente fonte di entusiasmo.

In questi anni abbiamo accompagnato spesso amici o gruppi di amici in giro per la città e quello che ci veniva detto sempre era: “Certo che visitare Napoli con un napoletano è tutta un’altra cosa!”. Ci siamo dette: “Perché non creare un’applicazione che accompagni il turista come se lo stessimo facendo noi? Potremmo inserirvi l’amore per la storia e l’arte, la passione per il buon cibo e le mille storie e aneddoti che conosciamo!”. E’ nato quindi il progetto Napoli@Hoc. Attualmente il prodotto è in fase di elaborazione.

Leggi anche:  Fastweb, firmato l’accordo sullo smartworking che rende strutturale il nuovo modello di organizzazione del lavoro

Qual è il prodotto/servizio innovativo che proponete?

Napoli@Hoc è un’applicazione per smartphone e tablet che, grazie a un sistema di geolocalizzazione e di navigazione, consente al turista di visitare la città di Napoli in maniera nuova, intuitiva e innovativa. Il turista può scegliere di girare liberamente per la città ed essere avvisato quando è prossimo a un sito di interesse, oppure intraprendere uno dei percorsi storici o enogastronomici suggeriti dall’app ed essere guidato nei vari punti di interesse. Bisogna immaginare i percorsi come linee di una rete metropolitana e i vari siti di interesse come le fermate: alcuni siti/fermate sono in comune a più percorsi e il turista può, in questi casi, scegliere se continuare lungo la propria “linea” oppure cambiarla come farebbe in uno snodo di qualunque metropolitana. Ogni sito di interesse è spiegato come lo “farebbe un napoletano”, quindi in maniera semplice e spesso aneddotica, ma allo stesso tempo sono fornite informazioni dettagliate e corrette come le “darebbero due archeologhe”. 
Per ogni scheda informativa è previsto un approfondimento sul sito, gallerie multimediali e ulteriori informazioni.

Attraverso l’app è possibile inviare ai maggiori social network la propria posizione e condividere immagini e impressioni relative al luogo in cui si trova il turista.  

Cosa state cercando in questo momento?

Sostanzialmente cerchiamo finanziatori. Per attuare il progetto sono previste spese di realizzazione tecnica, di realizzazione dei contenuti e di pubblicità che prevediamo di ammortizzare in due anni a partire dalla messa sul mercato del prodotto. Intanto un supporto economico “esterno” o di un “partner” sarebbe fondamentale per sostenere le spese di avvio e di gestione iniziale del progetto stesso.

Slide di presentazione della startup Napoli@hoc

Leggi anche:  Cloudera rafforza la sua presenza nel Sud Europa con nuovi uffici a Milano, Madrid e Parigi