La nuova ricerca di RBR riconferma NCR leader tra i fornitori di ATM

Da 24 anni consecutivi NCR è leader nelle soluzioni self-service per gli istituti finanziari

Per il 24° anno consecutivo NCR Corporation ha ricevuto dagli istituti finanziari di tutto il mondo ordini di ATM maggiori rispetto a qualsiasi altro produttore. In base alla ricerca indipendente condotta da RBR Retail Banking Research, società leader in ricerche strategiche e intelligence specializzata nel settore bancario, NCR ancora una volta si pone al primo posto in termini di quote di mercato, un primato che vanta dal 1986.

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Secondo i dati raccolti direttamente da banche e altri istituti, il rapporto RBR “Mercato degli ATM globale e previsioni per il 2015” conferma NCR come maggiore produttore a livello globale1 con una quota di mercato del 29,5%, e numero uno in Nordamerica, Europa, Medio Oriente, Africa e Asia.

“La leadership di NCR sul mercato premia il nostro impegno nel fornire agli istituti finanziari le innovazioni tecnologiche più affidabili e sicure, consentendo loro di migliorare la produttività e di servire al meglio i propri clienti. Il self-service è entrato ormai nel quotidiano e siamo lieti di essere leader nella fornitura della tecnologia self-service agli istituti finanziari di tutto il mondo” ha commentato Flavio Ballarini, Area Managing Director per il Sud Europa.

“La nostra innovativa famiglia di sportelli automatici NCR SelfServ aiuta gli istituti finanziari a realizzare un numero sempre maggiore di transazioni attraverso il canale self-service, garantendo agli utenti un’esperienza migliore mettendo a disposizione un canale maggiormente flessibile e conveniente per interagire con i propri clienti”.

Secondo il rapporto di RBR, nel 2009 il numero di dispositivi ATM ha superato per la prima volta la soglia dei due milioni, con 2.089.524 sportelli automatici installati in tutto il mondo. Facendo un paragone, venti anni fa, nel 1989, esistevano soltanto 284.000 ATM.

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La base installata ha continuato a crescere in tutte le aree con un tasso tra il 5 e il 9% e oltre anche nel 2008 e 2009, nonostante la crisi dei mercati e le difficoltà affrontate dagli istituti finanziari in questo biennio.