Nel gioco di simulazione di vita reale di Nintendo, Tomodachi Life, è impossibile far sposare persone dello stesso sesso. In Rete è immediatamente scattata la polemica

Nintendo, come se non bastasse il rosso da 165 milioni di euro causato dal fallimento di Wii U, si ritrova nell’occhio del ciclone a causa di Tomodachi Life, il suo nuovo simulatore di vita reale. Nel videogioco è impossibile far sposare coppie dello stesso sesso e le accuse di discriminazione rivolte all’azienda giapponese non sono tardate ad arrivare.

Recentemente anche Mozilla ha subito le stesse accuse di Nintendo. L’ex CEO Brendan Eich, al contrario dei suoi colleghi di Apple e Facebook, aveva preso posizione contro i matrimoni omosessuali. Anche a causa delle numerose proteste, il manager ha poi rassegnato le dimissioni

Niente matrimoni gay in Tamodachi Life

La polemica è partita dal 23enne statunitense Tye Marini. Il giovane voleva sposare nel mondo virtuale di Tomodachi Life il suo attuale compagno ma si è accorto che ciò non era possibile, in quanto l’unione fra persone dello stesso sesso non è permessa. “Sarei costretto o a cambiare il genere del mio Mii o di quello del mio fidanzato. Inaccettabile”, ha dichiarato Marini. Per spingere Nintendo a rivedere la sua posizione, il ragazzo ha lanciato su Twitter la campagna #miiquality.

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La risposta di Nintendo

Nintendo ha risposto alle accuse affermando che il gioco non vuole essere una riproduzione fedele della realtà ma solo un mezzo di intrattenimento. “Con Tomodachi Life non abbiamo mai avuto l’intenzione di entrare in alcuna questione sociale o culturale: il nostro gioco è appunto tale, e non vuole essere una simulazione di vita reale”, ha affermato l’azienda giapponese. In seguito, ha lasciato aperta la porta del dialogo sottolineando che i feedback degli utenti sono importanti e per tanto stanno riflettendo “su come rispondere”.