Secondo uno studio dell’Università del Michigan il sapone antibatterico avrebbe effetti nocivi, a causa di un pericoloso elemento presente nella sua composizione chiamato Triclosa o Triclosano, derivato dal clorurato di fenolo
Tale elemento, con una struttura chimica simile alla diossina, sarebbe contenuto solo nei saponi antibatterici, ma anche in molti dentifrici e shampoo. Sembra che addirittura venga aggiunto in certi casi nei vestiti e nelle attrezzature mediche. Un pericolo nascosto in molti prodotti, dunque. Anche l’ente del farmaco statunitense (FDA – Food and Drug Administration) ha recentemente messo in guardia sulla scarsa efficacia e pericolosità dei saponi antibatterici, puntando il dito sulle stesse sostanze ritenute oggi altamente nocive da questa ricerca.
Rischio di inalazione
Ma qual è il maggior rischio legato a questa sostanza? Secondo i ricercatori sarebbe la possibilità di inalarlo, infatti il campione di sottoposte ad un’analisi per verificare i danni causati da questo elemento hanno messo in luce che ben il 41% degli adulti presenta tracce della sostanza nelle prime vie respiratorie.
Inoltre gli studiosi hanno osservato una maggior predisposizione a contrarre infezioni da staffilococco aureo da parte degli individui che si sono sottoposti al test.
Danni al sistema endocrino e al cuore
Anche altre ricerche precedenti a questa in realtà avevano evidenziato la presenza di Triclosan nei fluidi corporei degli uomini e di altri mammiferi, provocando in alcuni casi disturbi del sistema endocrino e riducendo le capacità di funzionamento del cuore.
“Alla luce del significativo utilizzo del Triclosan nei prodotti – spiegano i ricercatori – di consumo e la sua contaminazione ambientale diffusa, i nostri dati combinati con gli studi precedenti che mostrano impatti del Triclosan sul sistema endocrino e la funzione muscolare, suggeriscono che una rivalutazione del Triclosan nei prodotti di consumo sia urgente”.