Il dinamismo di Novell

Grazie all’acquisizione di Managed Objects la società entra da protagonista anche nel mercato del Business service management

Le donne in carriera nel mondo dell’Ict non sono molte, per cui non potevamo lasciarci scappare l’occasione di incontrare a Milano Siki Giunta, italiana di nascita, figura chiave del mercato It americano e, soprattutto, grande esperta di Business service management, visto che ha guidato per molti anni Managed Objects, società acquisita nell’ottobre dello scorso anno da Novell (www.novell.com). «La piattaforma Managed Objects era nata da una esigenza molto precisa, oggi più sentita che mai dalle grandi organizzazioni di tutto il mondo sia pubbliche che private: allineare tecnologia e business (e viceversa) sulla base di criteri chiari e condivisi», ha esordito Giunta, che oggi ricopre la carica di vice president strategic business di Novell.

Managed Objects, vale la pena ricordarlo, è l’azienda che ha introdotto il concetto stesso di Business service management, rilasciando nell’ormai lontano 1997 il primo software in grado di garantire una gestione evoluta dei servizi critici erogati dalle organizzazioni It, e rivoluzionando in tal modo la gestione delle infrastrutture e delle applicazioni da un approccio di tipo tecnologico a uno orientato al rispetto delle priorità di business. La soluzione, infatti, è in grado di correlare tra loro metriche tecnologiche (reti, sistemi, utenti, …) e metriche di business, consentendo quindi di valutare in ogni momento quali sono gli impatti derivanti dall’It (in senso positivo, ma anche negativo) sulla qualità dei servizi erogati all’interno e all’esterno dell’azienda.

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«Il nostro obiettivo, allora come oggi – prosegue Giunta -, è duplice: far capire il valore dell’It al business e, nel contempo, rendere consapevole l’It che nasce e si sviluppa per supportare il business. A parole sembra facile, ma nella realtà si incontrano molte difficoltà, perché è tutt’altro che banale mantenere costantemente allineate infrastrutture tecnologiche sempre più stratificate ed eterogenee con esigenze di business dettate da mercati competitivi e globalizzati come quelli di oggi».

L’intuizione da cui è nata Managed Objects, che in pratica ha esteso il concetto di integrazione nato in ambito applicativo all’infrastruttura tecnologica, e la validità della sua piattaforma ne hanno fatto uno dei principali protagonisti nel mondo del Business service management, ma, una volta uscita dal novero delle start up di successo e raggiunto un volume d’affari rilevante, era forse inevitabile il merger con un partner più autorevole, che può vantare un peso specifico maggiore sul mercato e un portafoglio d’offerta più ampio e articolato. «Quando abbiamo cominciato a collaborare con Managed Object – ricorda a sua volta Andrea Rossi, country manager di Novell Italia – si pensava più a un accordo di tipo Oem. Poi, lavorando insieme, ci siamo resi conto che la loro suite poteva aggiungere valore a tutta la nostra offerta, sia per quanto riguarda le soluzioni di Data center management che quelle di Identity and security management. Ci siamo anche resi conto che avevamo lo stesso approccio al mercato, basato sulla laicità, ovvero sull’indipendenza dai vendor, perché il nostro intento è quello di salvaguardare al massimo gli investimenti del cliente, e che non esistevano sovrapposizioni di tipo commerciale rilevanti. A quel punto la decisione di procedere all’acquisizione è stata quasi naturale, tenuto conto che sarebbero anche entrare a far parte del nostro staff persone che hanno dimostrato di avere una visione strategica e lungimirante del mercato Ict».  

Una risposta concreta alle tematiche Itil e Iso 20000

L’acquisizione di Managed Object, di fatto, consente a Novell di entrare da protagonista nel mercato del Business service management, un segmento particolarmente interessante visto che l’esigenza di “fare ordine” nell’It è sempre più sentita. Del resto rendere visibile l’infrastruttura tecnologica secondo determinati modelli di servizio non è più un lusso che solo poche organizzazioni illuminate possono e vogliono permettersi, ma una vera e propria necessità dettata, tra l’altro, dal legislatore (basti pensare alla compliance). In Europa queste tematiche vengono affrontate e risolte, in genere, nell’ambito dei cosiddetti progetti Itil e Iso 20000. «Managed Object, integrato oggi all’interno di tutta la nostra offerta – dice ancora Rossi -, è un software che consente di avere una vista del servizio It secondo il modello Itil, recepito dalla certificazione Iso 20000, al fine di consentire anche ai non addetti al lavoro, tipicamente, per esempio, gli auditors, di verificare lo stato di salute dell’infrastruttura It pur senza essere esperti d’informatica. Si tratta di un mercato in cui la nostra presenza, fino a oggi, era abbastanza marginale, ma che ora possiamo affrontare al meglio».

Vale la pensa di ricordare che la certificazione Iso 20000, completamente allineata all’It Infrastructure Library (Itil), permette alle organizzazioni di effettuare dei benchmark sulla propria capacità di erogazione di servizi It, di misurarne i livelli di servizio e di valutarne le performance: lo scopo ultimo è quello di fornire un comune standard di riferimento per ogni impresa che offre servizi It a clienti interni o esterni. Ottenere la certificazione Iso 20000 sta diventando un plus anche per le aziende europee, incluse quelle italiane, e proprio per questo non poteva più mancare nell’offerta Novell uno strumento in grado di accompagnarle in modo efficace ed efficiente in questo percorso, visto, tra l’altro, che proprio il Data center management è uno dei punti di forza della società. L’altro, come già ricordato, è l’Identity & security management, e anche qui la società continua a investire, come testimonia l’annuncio, che risale solo a pochi giorni fa, dell’acquisizione degli asset tecnologici di Fortefi , fornitore di soluzioni di compliance e privileged user management, e della licenza di uso perpetuo del codice sorgente di SecureLogin da ActivIdentity (www.actividentity.com), società specializzata nelle soluzioni di single-sign-on. Utilizzando la tecnologia acquisita da Fortefi, Novell nel secondo trimestre 2009 intende presentare Novell Privileged User Manager, una soluzione in grado di fornire un controllo di dettaglio sull’accesso e auditing degli utenti super e root (banalizzando, diremmo i sistemisti) attraverso sistemi multipli. Per quanto riguarda ActivIdentity, fin dal 2001 Novell ha reso disponibili Novell SecureLogin grazie a un accordo Oem con la società; l’acquisizione della licenza d’uso perpetua del codice sorgente consentirà una migliore integrazione del prodotto all’interno di tutto il portafoglio, al fine di dare risposte sempre più concrete al tema dell’enterprise single-sign-on risolvendo, una volta per tutte, il problema degli utenti che hanno troppe password da gestire e che quindi corrono il rischio di dimenticarle e/o sbagliarle, con evidenti ripercussioni negative sui servizi d’assistenza. «Tutte queste operazioni – conclude Rossi – hanno come obiettivo quello di consolidare il nostro posizionamento in ambito Data center management e Identity security management e di portare sul mercato soluzioni realmente capaci di ridurre i costi, le complessità e i rischi dei moderni ambienti It, nel rispetto delle più severe normative nazionali e internazionali».