Red Hat vola nel cloud

Red Hat continua a operare con passione nell’arena del cloud computing, è quindi un ottimo momento per fare il punto sulle più recenti attività dell’azienda in questo ambito.

Come evidenziato dai contenuti della presentazione tenuta dal CTO Brian Stevens al Red Hat Summit and JBoss World di Chicago, Red Hat è molto attiva in ambito cloud con numerosi progetti open source.

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Osservando il settore da una prospettiva quanto più ampia, negli ultimi mesi si sono evidenziati due trend emergenti. Il primo è che il cloud computing sembra essere basato principalmente su processori x86, per di più a 64 bit.

Questa tendenza è principalmente guidata dal forte desiderio dei clienti cloud di utilizzare hardware e software standard ed è resa possibile dall’ultima generazione di processori x86 dotati di molti core capaci di generare un’imponente potenza di calcolo, grandi capacità di memoria e requisiti minimi in termini di spazio e alimentazione.

Anche gli attuali clienti cloud di Red Hat utilizzano processori x86 e, anche se è possibile che una piccola percentuale di cloud sarà realizzata su piattaforme non x86, sembra più probabile che questo genere di “nuvole” saranno limitate ad utilizzi privati. Alcuni si aspettano che un’ulteriore adozione dell’architettura x86 accelererà il declino della piattaforma RISC/UNIX.

La seconda tendenza è rappresentata dal fatto che, mentre i benefici dei cloud sono evidenti per la maggior parte di CIO e IT manager, le barriere alla loro diffusione su larga scala stanno diventando molto palesi.

Uno dei principali ostacoli ha a che fare con gli standard del mondo cloud oppure, visto da un’altra prospettiva, dall’esigenza di evitare qualsiasi tipo di vendor lock-in.

Chiaramente, finché gli standard non saranno stabiliti e riconosciuti dai cloud service provider, i clienti dovranno limitare l’utilizzo del cloud computing, riducendone il suo potenziale valore.

Altri tipi di barriere vanno da questioni tecniche (come garantire la sicurezza) a problematiche operative (application data management) e di business (modelli di prezzo). Quindi, anche se esistono diversi cloud di successo, c’è ancora molto lavoro da fare prima che il cloud computing sia adatto per implementazioni su larga scala.

Stringendo un po’ la prospettiva di osservazione, è possibile identificare alcuni importanti sviluppi tra cui l’annuncio di DISA (Defense Information Systems Agency) circa la disponibilità della funzionalità cloud RACE (Rapid Access Computing Environment).

RACE è disponibile internamente per le organizzazioni DoD (US Department of Defence). “I nostri sforzi sono tutti rivolti ai clienti”, ha dichiarato Henry J. Sienkiewicz, Technical Program Director di DISA Computer Services.

“L’iniziativa è la prima del suo genere per il Dipartimento della Difesa: gli utenti ora possono personalizzare, acquistare e ricevere le proprie piattaforme di test e sviluppo entro 24 ore e gli ambienti di produzione entro 72 ore. E questo è un must per le missioni internazionali i cui requisiti tecnologici sono in continua evoluzione”. RACE è basato su piattaforma x86 e fornisce supporto per i guest Red Hat Enterprise Linux e Microsoft Windows .

NTT Communications ha recentemente lanciato il suo cloud beta basato sulla tecnologia di virtualizzazione Kernel Virtual Machine (KVM) di Red Hat. NTT, una delle più note società giapponesi di telecomunicazioni, ha lavorato in partnership con Red Hat per realizzare la sua piattaforma cloud, e continua a collaborarci per migliorare le funzionalità di KVM.

Deltacloud sta riscuotendo interesse come mezzo per rispondere alle preoccupazioni sull’interoperabilità.

“Vista la rapida crescita del mercato del cloud, assisteremo ad un’ampia schiera di vendor che offriranno una vasta gamma di funzionalità (da quelle più sofisticate ed evolute fino alle entry level). Sono già disponibili numerosi API e strumenti di gestione per i clienti. Allo stesso tempo, i clienti stanno realizzando cloud private che vorranno a un certo punto integrare con quelle dei fornitori esterni.

La conseguente gamma di interfacce di gestione complicherà l’integrazione di cloud private e pubbliche, riducendone il valore. E qui è dove entra in azione Deltacloud: il suo obiettivo è quello di fornire un’interfaccia aperta e standardizzata che possa essere usata per gestire ogni tipo di cloud. Essendo un progetto open source, clienti e fornitori saranno in grado di estenderlo per soddisfare le proprie esigenze.

I driver di back-end forniranno la connessione ai servizi cloud individuali. Deltacloud diventa sostanzialmente un “cloud management broker”. Per esempio: un’applicazione di gestione Deltacloud sarà in grado di identificare un cloud a basso costo,o ad alte prestazioni o molto sicuro, e fornire a ciascuno di essi un’interfaccia di gestione coerente.

In questo modo, Deltacloud non sostituisce le funzionalità di cloud management individuali, ma fornisce un livello di astrazione su un ampio numero di cloud.

Inoltre, Red Hat e Microsoft hanno annunciato il completamento delle prime certificazioni nel campo della virtualizzazione, così che Red Hat Enterprise Linux e Microsoft Windows possano essere utilizzati insieme come host o guest, e siano supportati integralmente da entrambe le aziende.

Questo annuncio apre una nuova opportunità a quei clienti che desiderano utilizzare Red Hat Enterprise Linux e Microsoft Windows sui propri cloud privati, fiduciosi che queste configurazioni eterogenee sono state testate e che entrambe le aziende offriranno il loro supporto.

I provider di hosting e cloud ora dispongono di maggiore flessibilità per combinare e associare le tecnologie di virtualizzazione di Red Hat e Microsoft. Red Hat sta facendo di tutto per rendere la sua soluzione di virtualizzazione valida e competitiva di modo che i clienti scelgano un’infrastruttura di virtualizzazione Red Hat per i propri cloud, tuttavia scelta, coesistenza e standard sono i valori che faranno il successo del cloud.

E, last but not least, Amazon EC2, il primo partner di Red Hat nel cloud, sembra raggiungere nuove vette ogni giorno. Le soluzioni Red Hat sono disponibili su EC2 da più di 18 mesi. L’interesse nell’adozione su più ampia scala di installazioni EC2 utilizzando Red Hat Enterprise Linux e JBoss è in aumento, mentre prosegue la collaborazione con Amazon sullo sviluppo di nuove tecnologie cloud.

In conclusione, gli ultimi mesi hanno fatto registrare grandi progressi da parte di Red Hat nell’ambito del cloud computing. La tecnologia open source basata su standard è l’abbinamento ideale per il cloud.

Come in altre aree di interesse tecnologico, Red Hat promuove fortemente l’innovazione per permettere a clienti e partner di ottenere velocemente i benefici offerti dal cloud computing.