Operatori USA: si all’archivio dei telefoni rubati

L’associazione statunitense CTIA ha annunciato che il database dei telefoni rubati, creato nel 2012 da T-Mobile, AT & T, Sprint e Verizon è finalmente utilizzabile e integrato con i vettori internazionali

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E’ passato un anno da quando i maggiori operatori telefonici statunistensi hanno cominciato a raccogliere in un archivio con tutti gli smartphone denunciati come rubati, in modo da poterli bloccare senza necessità di attendere un permesso specifico dalle autorità competenti. Tuttavia la notizia più importante è l’integrazione con le liste di dati in possesso dei vettori internazionali, i diretti interessi nel caso in cui un cellulare acquistato negli Stati Uniti venisse spedito e rivenduto al di fuori dei confini nazionali, ad esempio in Italia.

Il pomo della discordia

Il problema principale per gli operatori americani era proprio questo: molti telefoni rubati negli USA vengono spediti in Europa e Asia per essere poi rivenduti. Fino a qualche giorno fa le forze dell’ordine a stelle e strisce non potevano intervenire sui device “espatriati” perché questi non venivano tracciati al di fuori dei confini. Con tutta probabilità l’integrazione dei database tra operatori di diverse nazioni permetterà di avere un quadro più completo sulla quantità (e qualità) dei telefoni rubati negli USA e spediti all’estero, permettendo di individuare anche possibili zone di sbocco e intermediari. 

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