Oracle, buoni risultati, ma l’hardware non decolla

Nonostante le buone performance realizzate nell’ultimo trimestre fiscale terminato a fine maggio, + 13% di ricavi, rimane in dubbio la capacità di Oracle di trarre profitto dall’eredità hardware derivata dall’acquisizione di Sun Microsystems.

Dati alla mano risulta infatti che la leva economica del comparto hardware è in stallo. Una considerazione che appare oggi ancora più vera considerato che quest’ultimo trimestre è il primo che può essere raffrontato direttamente con il corrispettivo trimestre 2010 poiché il fatturato Sun è iniziato a essere contabilizzato nelle casse di Larry Ellison solo a partire da febbraio dello scorso anno.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Il calo registrato nel segmento hardware è del 6% per un valore di 1,2 miliardi di dollari a fronte di ricavi complessivi corporate di 10,8 miliardi. Il 13% di aumento di fatturato è quindi determinato dal software mentre la quota hardware rappresenta circa l’11% del fatturato globale, stabile, se non leggermente inferiore rispetto a quella del precedente trimestre.

Oracle afferma che il successo del business hardware non tarderà a manifestarsi e che fino a questo momento l’attenzione è stata concentrata nell’ottimizzare le vendite soprattutto per quanto riguarda i margini di profitto. Sotto questo aspetto i risultati sono infatti incoraggianti considerato che il 36% di aumento di profitto registrato nell’ultimo quarter è stato raggiunto grazie anche a una miglior performance della redditività hardware.

La capacità di espandere il business sotto il profilo hardware rimane una questione aperta e, come afferma Peter Goldmacher, analista di Cowen & Co, ciò che sta avvenendo dimostra che, forse, Oracle si sta accorgendo che raggiungere obiettivi di crescita nella dimensione hardware è più complicato di quanto inizialmente si pensasse.

Leggi anche:  Fujifilm sceglie l’Italia per il lancio in Europa della linea Device Technology

Sicuramente i 7 miliardi di dollari che sono stati necessari per acquisire non hanno ancora prodotto un ritorno dell’investimento adeguato. Ma ci sono altri modi da cui insperabilmente Oracle potrebbe capitalizzare i miliardi spesi per metabolizzare la fu azienda di Scott Mcnealy: per via legale. Nella causa intentata a Google – per violazione di brevetti Java in merito all’utilizzo che l’internet company ne avrebbe fatto su Android – Oracle ha chiesto infatti un risarcimento di ben 6 miliardi di dollari.