Istituto Paoli-Calmettes e IBM: insieme per migliorare la comunicazione coi i pazienti oncologici

L’Istituto Paoli-Calmettes (IPC) di Marsiglia in Francia e il centro di Ricerca IBM di Dublino hanno avviato una collaborazione per studiare gli effetti della modalità con cui gli oncologi comunicano i rischi diagnostici e terapeutici ai pazienti, integrando i loro consulti con informazioni visive.

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Comunicare questo tipo di informazioni pone diverse sfide. I pazienti possono avere difficoltà a comprendere i complessi calcoli dei rischi e delle probabilità per i trattamenti e la diagnosi; per i medici è difficile tradurre le statistiche sui rischi dei singoli pazienti e utilizzare solo la comunicazione verbale per illustrare la situazione.

L’obiettivo della collaborazione è trovare nuovi modi per consentire ai medici di presentare con efficacia le informazioni sui rischi e per aiutare i pazienti a prendere decisioni informate sui benefici dello screening e della prevenzione o sulle opzioni di gestione del trattamento.

I ricercatori IBM creeranno e riesamineranno modelli multidimensionali per le informazioni sui rischi e li forniranno ai medici, che li utilizzeranno come supporti visivi per comunicare ai pazienti le implicazioni della diagnosi di cancro e le opzioni di trattamento. Gli aspetti medici del progetto saranno gestiti da un’équipe di ricercatori del Centro Oncologico Regionale dell’Istituto Paoli-Calmettes di Marsiglia.

L’attenzione iniziale dello studio sarà puntata sulla comunicazione delle informazioni relative al cancro alla prostata, nelle fasi sia pre- che post-screening, poiché il numero e la complessità dei fattori implicati (età, stato di salute, risultati dello screening, effetti indesiderati dei trattamenti) rendono particolarmente difficile la comunicazione dei  rischi del razionale delle terapie consigliate.

Gli scienziati riesamineranno i dati derivati dalle interazioni medico-paziente per estrarre informazioni sulle caratteristiche di comunicazione visiva più efficaci. I dati saranno in forma anonima, per tutelare la riservatezza dei pazienti e rispettare la legislazione in vigore.

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I modelli in via di sviluppo serviranno a fornire le informazioni raccolte dai contenuti medici e statistici, come i fattori ereditari, biologici e ambientali e le abitudini legate allo stile di vita, che possono influire sullo sviluppo del cancro nei pazienti.