Alla base della decisione di introdurre la pet therapy anche per i pazienti con problemi di natura psichiatrica è la convinzione che gli animali, soprattutto i cani, possano realmente dare sostegno e conforto ai malati

E’ l’ospedale fiorentino di Santa Maria Annunziata il primo reparto di psichiatria a voler avviare questo esperimento partito la scorsa settimana grazie a Chanel, una femmina di pastore tedesco di tre anni. Presto la cagnetta sarà affiancata da Bella, una femmina di border collie di un anno.

Animali e pet therapy

Recentemente aveva commosso la notizia del protocollo che consentiva la permanenza, all’interno di una struttura ospedaliera per malati terminali, degli animali d’affezione appartenenti al nucleo familiare. Del resto, l’influenza positiva degli animali sulle persone, utilizzati anche per la Pet Therapy in alcune Università, non finisce mai di sorprenderci e di commuoverci profondamente. Ne è un esempio il video recentemente pubblicato da una ragazza del New Mexico e diventato subito virale, in cui il padre, malato di Alzheimer ad uno stadio avanzato e incapace di formulare frasi di senso compiuto, parla miracolosamente con il suo cane, in un dialogo che ci ha toccato il cuore.

Una recente ricerca ha messo in luce che chi ha un amico a quattro zampe in casa è più felice: vivere con un animale domestico migliora l’umore della famiglia e contribuisce a tenerla unita.

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Entrare in contatto con un animale innesca il recupero “di una fase emotiva spesso inceppata nelle psicopatologie”, spiega la Asl. Questo primo esperimento ha una scadenza,  l’11 luglio, a cui seguirà una verifica dei benefici apportati ai pazienti dalla compagnia dei cani.