Investimenti IT e aumento di produttività

Come storicamente dimostrato, alle fasi congiunturali a più alta criticità corrisponde una spinta all’innovazione. Non a caso la ricerca di modelli di business così come l’individuazione di nuove modalità operative che consentano di introdurre rinnovata efficienza e conseguire una ritrovata competitività sono oggi elementi che contraddistinguono e caratterizzano l’economia nel suo complesso.

Non tutte le aziende, ovviamente procedono verso questi obiettivi. Come scrive Francesco Giavazzi, economista ed editorialista del Corriere della Sera, “Le piccole e medie imprese italiane si dividono, a grandi linee, in due gruppi. Alcune hanno capito che con l’euro, per sopravvivere, occorre ristrutturarsi.

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Hanno investito a monte, inventandosi nuovi prodotti, e a valle, cercando nuovi mercati in cui venderli: la produttività è cresciuta, e così le esportazioni e i salari dei loro dipendenti. Altre aziende invece non lo hanno fatto: la produttività è rimasta invariata e oggi i loro prodotti non sopravvivono alla concorrenza”.

La capacità di raggiungere maggiori livelli di produttività, in altre parole fare di più con meno, è la sfida con cui si confrontano tutte le organizzazioni. Ma al di là delle classiche misure attuate per contrastare gli effetti congiunturali, sistematiche ristrutturazioni con pesanti ricadute sulla situazione occupazionale, è evidente che la capacità di sostenere la sfida è sempre più dipendente dall’investimento tecnologico.

La componente ICT interna alle aziende ha quindi oggi più che mai bisogno di essere oggetto di una revisione sostanziale, funzionale al raggiungimento di una più efficiente infrastruttura di supporto al business.

Da una parte la razionalizzazione/ottimizzazione delle risorse hardware e software, così come la capacità di rendere più efficienti processi di business riconducibili alle attività primarie delle organizzazioni; dall’altra la possibilità di individuare nuove modalità di intervento sul mercato attraverso l’erogazione di servizi che sono attuabili con investimenti in nuove tecnologie.

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Tutto questo rappresenta un insieme di opportunità che le aziende stanno iniziando a cogliere e dalle quali si evidenziano elementi di discontinuità in grado di trasferire al cliente un vantaggio competitivo indispensabile per prospettare ipotesi di sviluppo positive.

Ma al di là di mettere in atto iniziative tese alla ricerca di una maggiore efficienza, efficacia e produttività delle risorse IT, è necessario porre sempre più attenzione sugli aspetti che permettono di determinare e misurare l’efficienza in relazione a esigenze di business.

Alla luce di queste considerazioni appare irrinunciabile proporre un criterio di allineamento IT-organizzazione. E’ quest’ultimo che deve diventare il fattore trainante lo sviluppo e caratterizzare la visione strategica delle organizzazioni: solo in questo modo si potranno produrre risultati coerenti con la logica di business in grado di garantire una generazione di valore a lungo termine.