La giuria ha decretato i vincitori della quarta edizione del “Premio Ricoh per giovani artisti contemporanei”. Innovazione che guida il cambiamento e centralità delle persone sono alcuni dei valori rappresentati dalle opere vincitrici

Si è conclusa la quarta edizione del “Premio Ricoh per giovani artisti contemporanei” con la premiazione dei vincitori che si è tenuta ieri 27 maggio, alle ore 18.00, presso il prestigioso Spazio Oberdan di Milano.

Il Premio, che coniuga arte e responsabilità sociale, è organizzato da Ricoh Italia con la collaborazione degli Assessorati alle Politiche giovanili e alla Cultura della Provincia di Milano, con il patrocinio del Comune di Vimodrone e la collaborazione di Art Relation.

La giuria – presieduta dal professor Giacinto di Pietrantonio, uno dei maggiori esperti italiani di contemporary art – era composta da: Cristina Stancari, Assessore provinciale alle Politiche giovanili della Provincia di Milano, Fabio Casati, Assessore alla cultura del Comune di Vimodrone, Mirko Bianchi, Past Presidente di Ricoh Italia, Davide Oriani, CEO di Ricoh Italia, Ernesto Pellegrini, Presidente di Pellegrini, Rino Moffa, Editore, amministratore unico di Tvn, Mauro Giusto, partner di Odgers Berndtson e Stefano Soddu, artista.

La giuria ha decretato:

● Vincitore assoluto: “Oltre la terra” di Alessio Barchitta

● Vincitore per la sezione pittura-disegno-grafica: “Il Luogo del cranio” di Michele Terlizzi

● Vincitore per la sezione fotografia-video-digital art: “La conta dei superstiti” di Paolo Brambilla

● Vincitore per la sezione scultura-installazione: “Cannocchiale” di Tommaso Gatti

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I cambiamenti del tempo e il mutare della materia

È Alessio Barchitta (Accademia di Belle Arti di Brera) il vincitore assoluto della quarta edizione del Premio Ricoh. “Oltre la terra” è un’opera realizzata con tecnica mista su tela di cm 150 x 150. Così il vincitore commenta la propria opera e i valori Ricoh rappresentati: “Si tende una mano ai moti tramite i quali la materia muta. Si cerca un dialogo con le cose e i luoghi del mondo, si ha la necessità di ascoltare la voce del tempo che è detentore di cambiamenti. Anche colui che per una vita intera ha cercato di tenere più salde possibili le redini del destino è soggetto alla forza del tempo nel quale risiede l’imprevisto e quindi il caso. È la soluzione generata da due entità, in parte regolata, in parte indipendente. La sensibilità di vedere ovunque queste forze generatrici e con esse collaborarvi sta nella capacità di chi è disposto ad ascoltarle per “santificarle”. Non vittima del tempo, ma dal generarsi propenso ad abbracciare il caso in maniera propositiva, il lavoro è la testimonianza di questo processo, è la risultante di una lotta-evento che ha lasciato una sindone capace di narrare. L’opera “Oltre la terra” fa parte di un ciclo di lavoro dallo stesso titolo. La scelta di non imporsi a pieno sulla formazione di un lavoro è parte fondamentale del processo creativo, l’abbracciare il caso nel lavoro coincide in maniera regolare ad un pensiero di vita. Quindi in linea con i valori Ricoh, semplificazione della vita e del lavoro, coerentemente con il mutare della materia”.

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L’individuo al centro dell’opera

A vincere la sezione Pittura-Disegno-Grafica è Michele Terlizzi (Accademia di Belle Arti di Brera) con un’opera in tecnica mista su tela di cm 110 x 100. L’artista ha così spiegato la filosofia che sottende il suo lavoro: “I tempi moderni ci portano costantemente e inconsciamente a contatto con il ritratto in ogni momento della giornata. Basti solo pensare a come l’uomo usi quotidianamente i mezzi multimediali. 
Nel mio lavoro analizzo l’identità e l’aspetto psicologico della persona, rappresentandone il volto.
 Ma attenzione al supporto usato nella mia opera: copie “storiche” di tanti quotidiani. L’attenzione, in linea con i valori Ricoh, è alla persona, che come ne “Il luogo del cranio”, resta l’elemento fondamentale, al di là del trascorrere delle tante “cronache d’attualità” dei giornali che, tutto sommato, restano soltanto uno sfondo”.

Relazioni fragili e frammentarie

A vincere la sezione Fotografia-Video art-Grafica è Paolo Brambilla (Accademia di Belle Arti di Brera) con un’installazione fotografica, tecnica mista, di cm 90 x 145. L’artista spiega: “Il mio lavoro si focalizza soprattutto sulla risonanza delle immagini e dell’universo immagine in una dimensione di individualità e di relazioni. Per questo “La Conta dei Superstiti” è sì una riflessione sulla natura vulnerabile propria di ogni immagine, sulla sua storia, su ciò che essa ha il potere di richiamare alla nostra immaginazione, ma ancora di più consiste di fragili, frammentarie e a volte misteriose relazioni che intercorrono tra ogni elemento di questo sistema. In questo senso credo che questa riflessione incontri i valori di Ricoh verso l’innovazione, la novità della visione, la ricerca, l’instaurarsi di un nuovo legame; tutti elementi che hanno le potenzialità di generare la freschezza di uno sguardo nuovamente entusiasmato”.

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Io stesso divengo cosmo

Tommaso Gatti (Accademia di Belle Arti di Brera) ha vinto la sezione Scultura-Installazione con l’opera “Cannocchiale”. “L’opera consiste nel dipinto di un cielo stellato che, arrotolato su se stesso, dà vita all’immagine di un cannocchiale. Quest’opera evoca l’idea che il cosmo stesso abiti il vuoto metafisico tra obbiettivo e oculare, ovvero lo spazio contenuto all’interno del cannocchiale. Lo strumento tecnico per eccellenza, il telescopio galileiano, riacquista il senso del magico di cui da tempo è stato privato. «Il cielo stellato penetra e intride il cannocchiale con cui mi volgo a guardarlo. Lentamente colma il suo cuore cavo e scivola verso il mio occhio. Io stesso divengo cosmo». Pensando al valore di Ricoh dell’attenzione costante all’innovazione, senza scordarsi le implicazione filosofiche ed esistenziali che questa comporta”.

Le opere vincitrici entrano a far parte, con quelle delle edizioni precedenti, della collezione d’arte di Ricoh Italia, mentre le altre sono state battute ad un’asta. Il ricavato è stato assegnato in parte ai giovani artisti e in parte a un progetto di solidarietà realizzato dalla Onlus Comunità Nuova di Don Gino Rigoldi.