Corri Facebook corri!

La corsa di Facebook si è fermata? Per la prima volta, come evidenziano i dati resi disponibili da comScore, il social network, nel mese di maggio di quest’anno, ha registrato la prima diminuzione in termini di visitatori unici: 158 milioni, contro i 158,69 di aprile e 158,93 di marzo. Quindi, una tendenziale decrescita. D’altra parte lo spazio di espansione in termini di account non è infinito. Sembrerebbe, quindi, che Facebook abbia ormai raggiunto un punto di saturazione, quanto meno all’interno del paese a stelle e strisce. Il tempio medio di permanenza degli americani su Facebook è di 380 minuti, circa 6 ore al mese, risultato che pone il social network come la casa più frequentata del popolo di Internet. Ma per quanto Facebook possa sperare di incrementare ulteriormente i numero degli utenti attivi, soprattutto in aree geografiche ancora non presidiate, è ora arrivato il momento di dimostrare come monetizzare l’esperienza social dei 900 milioni di active users che Facebook afferma di avere su scala globale.

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A proposito delle disavventure che hanno accompagnato la discesa di Facebook in Borsa, si è detto che il prezzo fissato per l’IPO fosse sopravvalutato. Ma il mercato agisce in base alle aspettative. E l’idea che Facebook sia un condominio virtuale che alloggia quasi un miliardo di cittadini di tutto il mondo attrae investimenti. Dopo l’effetto down iniziale il titolo si riporta progressivamente ai 34 dollari fissati in apertura. Chi ha investito dovrà probabilmente attendere i prossimi mesi per vedere rivalutati i propri capitali. Ma l’apprezzamento del mercato e la fiducia di piccoli e grandi investitori potranno continuare solo se la realtà dei risultati contribuirà a rendere Facebook un’azienda finanziariamente ed economicamente performante. Lo scenario economico non è dei più esaltanti e questo certo non aiuta.

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Anche nel Paese che più può contribuire all’aumento delle fortune del social network, gli Stati Uniti, le stime del PIL per  il 2012 e il 2013 sono state riviste al ribasso. I 3,7 miliardi di dollari che costituiscono il giro di fatturato Facebook dello scorso anno dovranno essere moltiplicati e generare utili corrispondenti.  Il primo trimestre dell’anno, chiuso il 31 marzo scorso, è stato incoraggiante e ha determinato un aumento di circa il 30% dei ricavi rispetto all’analogo trimestre 2011. Ma se il 30% di crescita fosse il tasso di crescita medio annuo del 2012, sarebbe sufficiente a rendere credibile il modello di business di Facebook?