Pubblicità legale di fusione o scissione societaria: il sito può sostituire il registro delle imprese

Novità introdotte dal Decreto Legislativo n. 123 del 2012

Il Decreto Legislativo n. 123 del 2012, in attuazione della direttiva 2009/109/CE, ha previsto la possibilità di pubblicare il progetto di fusione o quello di scissione societaria nel sito Internet aziendale, in alternativa al deposito presso il registro imprese ed in alternativa al deposito presso la sede sociale.

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Tale direttiva punta a una semplificazione per sollevare le imprese dagli oneri amministrativi connessi agli obblighi di pubblicazione, ma non risolve un problema fondamentale e cioè quello di garantire effetti di pubblicità legale.

Infatti, l’attuale articolo 2501 ter c.c. (al quale rimanda l’art. 2506 bis c.c. per il progetto di scissione) prevede semplicemente che in alternativa al deposito presso il registro delle imprese il progetto di fusione sia pubblicato nel sito Internet della società, con modalità atte a garantire la sicurezza del sito medesimo, l’autenticità dei documenti e la certezza della data di pubblicazione (la quale diventa fondamentale per il decorrere dei trenta giorni dai quali dipende la decisione dei soci in ordine alla fusione o scissione).

Tra l’altro, il sito diventa il luogo privilegiato attraverso il quale rendere pubblici ai soci e ai terzi interessati le copie informatiche dei documenti depositati presso la sede sociale o il registro imprese, documenti che qualora disponibili sul sito e scaricabili con download non dovranno essere trasmessi per altre vie.

Modus operandi: la mancanza di specifiche regole tecniche

A tal proposito, mancando nella normativa specifica un chiaro riferimento alle regole tecniche da seguire per rendere i dati pubblicati sicuri e certi nel tempo, è necessario capire come è possibile assicurare i requisiti di sicurezza e autenticità ai documenti pubblicati e certezza della data di pubblicazione.

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Dato che, per quanto riguarda i siti web istituzionali, abbiamo ormai un minimo di basi normative a supporto degli obblighi che una PA deve adempiere per pubblicare tutti i documenti aventi effetto di pubblicità legale , e seppure nessuna norma attualmente imponga di osservare le stesse disposizioni per i siti aziendali , una soluzione potrebbe ravvisarsi nel riferimento alla normativa vigente in materia di pubblicità legale per i siti web delle PA.

Di fatti, per garantire gli effetti di pubblicità legale, è necessario che i documenti pubblicati siano resi disponibili in formati aperti, accessibili e firmati digitalmente (in questo modo si dà certezza della paternità e dell’autenticità del documento). Infine, al documento pubblicato dovrà essere associata una marca temporale, allo scopo di verificarne la data di creazione. Si dovrà prestare attenzione, inoltre, alla data di pubblicazione, come unico dato in grado di attivare, in termini di decorrenza con effetto legale, il procedimento che il documento stesso presuppone .

L’obiettivo di sollevare le imprese da tutti gli oneri connessi agli obblighi di pubblicazione è sicuramente un obiettivo virtuoso da perseguire all’interno di un processo di semplificazione amministrativa, ma senza regole precise sulle modalità tecniche con le quali raggiungere risultati giuridicamente rilevanti, rischia di portare con sé controindicazioni sugli effetti legali e comunicativi che un sito avente queste funzioni dovrebbe espletare.

Pubblicità legale on line, semplificazione e digitalizzazione documentale saranno alcuni degli argomenti che verranno discussi da noti esperti durante la manifestazione nazionale ANORC “DIG.Eat. Another bit in the wall”, dedicata all’Agenda Digitale, che si svolgerà a Roma il prossimo 13 marzo presso il Centro Congressi Frentani (per saperne di più www.digeat.it)

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A cura di ANORC

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