Secondo l’Aie, è stata raggiunta la quota di 31,6 miliardi di tonnellate di CO2 prodotte nel mondo (+1,4%). La riduzione di emissioni di Stati Uniti e Europa è stata compensata dall’aumento di quelle cinesi

L’Onu ha lanciato l’allarme inquinamento ma il messaggio non è ancora stato recepito. Il 2012 è stato un anno record per emissioni di CO2 prodotte. L’Agenzia internazionale per l’energia (Aie) stima che l’anno passato siano state rilasciate nell’atmosfera 31,6 miliardi di tonnellate di anidride carbonica, in aumento del 1,4%. Sebbene Europa e Stati Uniti abbiano ridotto la loro produzione di CO2, l’aumento di quella cinese ha portato al risultato negativo.

I dati per nazioni

La Cina, che ha spedito oggi tre astronauti nello Spazio, ha prodotto 300 milioni di tonnellate di CO2 e conferma così il suo primato. L’aspetto positivo è che questo si tratta di uno degli aumenti meno consistenti degli ultimi 10 anni, a conferma che Pechino sta tentando di puntare su fonti rinnovabili ed efficienza energetica.

Gli Stati Uniti, che stimano di eliminare la dipendenza del petrolio entro il 2050, hanno deciso di sostituire il carbone con il gas naturale. Questa mossa ha permesso agli USA di produrre 200 tonnellate in meno di CO2 e di tornare sui livelli di metà degli anni 90.

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L’Unione Europea, che confermato il costo delle quote di CO2, ha tagliato le emissioni di 50 milioni di tonnellate anche grazie al contributo dell’Italia. Secondo gli analisti, la riduzione è da imputare alla crisi economica e alla crescita delle fonti rinnovabili come il solare. L’imposizione di dazi sui pannelli fotovoltaici cinesi potrebbe però aggravare la già precaria situazione del settore.