Si moltiplicano le indagini che analizzano cosa è cambiato su Facebook e Twitter alla vigilia del ballottaggio

Dopo il primo turno e il confronto televisivo su RaiUno continua la sfida tra Renzi e Bersani sui social network. Secondo un’indagine svolta da Blogmeter e dal Politecnico di Milano, il numero di conversazioni che menzionano almeno uno dei due candidati, dalle 21 di mercoledì sera alle 9 di giovedì mattina, ha raggiunto quota 112.000 e rappresenta più del 10% del totale delle conversazioni sviluppatesi dall’inizio di novembre. Tale volume è comparabile alle conversazioni sviluppatesi nell’ambito del primo confronto televisivo del 12 novembre e nella giornata del primo turno delle primarie.

Bersani raddoppia i tweet, Renzi guadagna fan e followers

Nel frattempo cambiano le strategie comunicative online di Bersani, il quale ha più che raddoppiato il numero di tweet giornalieri: rispetto a una media di 7,9 tweet al giorno, dall’inizio del dibattito televisivo alle 13 di giovedì, ha spedito ben 17 tweet. Renzi dal canto suo continua a guadagnare moltissimo in termini di fan e follower: dal 27 al 29 novembre ha incrementato di oltre 8.000 fan su Facebook e 5.300 follower su Twitter raggiungendo circa 215.000 fan su Facebook e 227.000 follower su Twitter. Per Bersani l’incremento è stato di circa 530 fan su Facebook e 1.900 follower su Twitter, raggiungendo oltre 84.500 fan su Facebook e 160.000 follower su Twitter.

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Per quanto riguarda Renzi, il tweet che ha ricevuto maggiore attenzione da parte dei follower è stato quello relativo al taglio dei costi della politica: “Soltanto una classe politica che fa tagli per se stessa è in diritto di tagliare per gli altri” (756 retweet). Per Bersani, invece, si è ottenuto il massimo effetto di amplificazione quando ha evidenziato la necessità di affrontare la politica con la prospettiva della gente comune: “ho incontrato #Lucrezia, a Natale vuole bambola e stipendio per mamma. Per cambiare guardo il mondo con quegli occhi” (138 retweet). Si conferma lo stile assertivo di Renzi e quello più empatico-emozionale di Bersani.

La sentiment analysis dei candidati

Utilizzando la sentiment analysis per indagare le opinioni espresse verso i candidati, sembra emergere (su un numero totale di tweet pari più di 3.081 per Renzi e 1757 per Bersani) che la trasmissione televisiva di mercoledì sera abbia aumentato su Twitter il consenso positivo per Bersani: nella giornata di mercoledì questo si attestava al 45%, mentre giovedì – fino alle 13 – è cresciuto al 48%; dal canto suo Renzi passa dal 43% di mercoledì al 36% di opinioni positive nella giornata di giovedì (fino alle 13). Sembra dunque che gli “opinionisti della Rete” la pensino diversamente dai notisti politici della carta stampata, i quali hanno attribuito un leggero vantaggio a Renzi.

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“Il dibattito online sulle primarie del centro-sinistra – dichiara Giuliano Noci, ordinario di Marketing del Politecnico di Milano – evidenzia – per qualità e quantità – quanto sia importante per i candidati sviluppare una vera e propria piattaforma di comunicazione multicanale. Questo vuol dire che a differenza dei “tempi che furono” in cui ce la si “cavava” con un’intervista al telegiornale e/o ad un talk show o sulla carta stampata, ora, per vincere, è necessario che il candidato diventi esso stesso un broadcaster in grado di: veicolare ai suoi potenziali elettori messaggio chiari e coerenti, reagire in tempi rapidi alle sollecitazioni provenienti dagli internauti nonché assumere una capacità di ascolto. Il web diventa insomma un ulteriore teatro (permanente) in cui vanno in onda continui comizi elettorali; con importanti differenze: dai discorsi fiume ai messaggi brevi, dai monologhi al dialogo continuo, da una comunicazione che dura il tempo della ripresa televisiva o della giornata in cui il quotidiano viene pubblicato ad una presenza indelebile (nel tempo) di quanto si è postato sul web. Cambia dunque molto la vita del candidato; ma questa è la rete e nessuno può permettersi di evitarla.”

L’analisi di Reputation Manager

Secondo l’analisi effettuata da Reputation Manager, il 64% delle persone ha commentato il confronto su Rai Uno tra Bersani e Renzi utilizzando gli hashtag #1csx2, #csxrai a dispetto del lunghissimo e scomodo #bersanirenziconfrontofinale scelto dalla Rai (utilizzato solo dall’ 1,22% dei “twitteri”).

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Il resto ha continuato ad utilizzare i vari #csxiamo, #csxfactor, #primarie ecc.

Il commento via tweet ha preso dunque innumerevoli direttrici. Reputation Manager le ha seguite tutte, per verificare quali argomenti del dibattito siano rimbalzati maggiormente in Rete.

Dalla classifica totale degli hashtag più utilizzati nei tweet vediamo che #Renzi supera di poco #Bersani (5,61% vs 4,43% dei tweet) anche se tra i primi 50 si piazza#votobersani.

Molto utilizzato #Linkiesta che ha promosso il suo commento in diretta, e commentata la conduzione di Monica Maggioni. Frequente il richiamo a #portaaporta e#vespa, andato in onda subito dopo per commentare il confronto.

#Casini è stato in generale il politico più citato.

Se guardiamo invece alle parole associate nei tweet a ciascuno dei due candidati, notiamo che il tema più sentito è sicuramente quello delle alleanze e dellacontrapposizione a Berlusconi (come si nota dalla ricorrenza di #Casini, #Vendola, #Berlusconi). Ha suscitato interesse anche l’immaginario confronto con Obama.

Renzi sembra avere più presa sul pubblico, in senso positivo o negativo, sui vari temi affrontati come si nota dalla presenza di tematiche diverse nei tweet che lo nominano:#ilva, #iran, #fornero, #donne, #femminicidi #merito, mentre gli hashtag associati a Bersani, a parte #mafia #cittadinanza e #migranti, sono invece più generici.