Cresce la banda larga in Europa, ma la fibra è ancora lontana

Soddisfazione da parte di Viviane Reding, commissaria europea per le telecomunicazioni, ai nuovi dati sulla diffusione della banda larga in Europa. Tra luglio 2008 e luglio 2007 l’aumento registrato è stato del 19,3%. Il numero complessivo di linee fissa a banda larga è ora di 107 milioni, di cui 17 milioni acquisite nell’ultimo anno. Per quanto riguarda la penetrazione la Danimarca e i Paesi Bassi continuano a essere in testa alla classifica mondiale con percentuali superiori al 35%. In molti Stati membri dell’Unione Europea (Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Regno Unito e Svezia) la situazione è persino migliore agli Stati Uniti, che secondo le statistiche OCSE del giugno 2008 si attestano al 25%. Sempre in base a queste ultime statistiche l’Italia appare il settimo paese a livello mondiale per numero di utenti broadband (10 milioni 727 mila). Il divario tra il paese che vanta la maggiore diffusione della banda larga (la Danimarca, con il 37,2%) e il fanalino di coda dell’Europa (la Bulgaria con il 9,5%) continua a essere significativo, ma per la prima volta si sta restringendo ( a luglio 2007 il tasso di penetrazione in Danimarca è stato del 34,1% nel luglio 2007, mentre in Bulgaria è stato del 5,7%, quasi 35 punti percentuali di differenza contro gli attuali 27). Un segnale importante perché indica un progressivo ammodernamento del’Est Europa e un più ampio utilizzo di tecnologie di comunicazione.La Commissione ha inoltre pubblicato i primi dati sulla velocità delle linee fisse a banda larga, che rappresenta un indicatore importante nella società della conoscenza. Il 74,8% delle linee europee di cui si hanno dati possiede una velocità minima di 2 Mbps: il 62% si colloca tra 2 e 10 Mbps e il 12,8% oltre i 10 Mbps.. La DSL (Digital Subscriber Line) è la principale tecnologia a banda larga dell’UE, con circa 86 milioni di linee. Tuttavia, la crescita della DSL è in rapido calo (-10,9% rispetto a luglio 2007), a vantaggio di altre tecnologie fisse a banda larga quali il cavo, il collegamento diretto in fibra ottica (FTTH) e le reti locali senza filo (Wireless Local Loop). Siamo ancora ben lontani dalle statistiche dei paesi dell’estremo oriente dove il passaggio alla fibra è un fatto ormai consolidato. In Giappone le connessioni in fibra rappresentano il 45% del mercato complessivo e in Corea il 39%. Altri dati pubblicati per la prima volta mostrano che la banda larga basata su tecnologie mobili quali le reti 3G o i servizi di dati tramite schede comincia a registrare un primo successo in diversi Stati membri. Danimarca, Grecia, Germania, Italia, Slovenia e Spagna hanno riferito un tasso di penetrazione della banda larga mobile di oltre il 10%. A luglio 2008 vi erano 34 milioni di abbonati alla banda larga mobile nell’UE (esclusi la Francia, i Paesi Bassi e il Regno Unito, che non hanno comunicato dati al riguardo). Questo tasso di penetrazione dei servizi mobili, che indica la percentuale della popolazione totale che utilizza attivamente la banda larga mobile, varia da meno dell’1% (Belgio e Cipro) fino a quasi il 20% (Spagna), con una media UE pari al 6,9%. Il numero di connessioni mobili a banda larga che utilizzano solo schede/modem/chiavi dedicati, che normalmente permettono l’accesso mobile a internet tramite computer portatili, è notevolmente inferiore (circa 2-3%).

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