Riparare i nervi con i gusci dei crostacei

Il consorzio Biohybrid ha sperimentato l’utilizzo del chitosano, una sostanza estratta dall’esoscheletro dei crostacei, per produrre delle protesi che facilitano la ricostituzione dei nervi danneggiati

Le lesioni ai nervi sono le più complicate da curare. Attualmente l’unico modo per riparare le terminazioni nervose è quello di utilizzare una parte di tessuto del donatore per far sì che si ricostituiscano le connessioni dopo un trauma. Il consorzio internazionale Biohybrid, finanziato dall’Unione Europea, ha sperimentato un nuovo metodo che sfrutta una sostanza estratta dai gusci dei crostacei per curare questo tipo di danni.

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Una protesi creata con i gusci dei crostacei

I ricercatori hanno pensato di sfruttare dei tubi di chitosano, un polisaccaride contenuto nell’esoscheletro dei crostacei, come guida per la ricostruzione delle terminazioni nervose danneggiate. Questa sostanza è biodegradabile e si dissolve nell’organismo in qualche settimana. Il nuovo sistema non presenta problemi di rigetto, è più stabile ed efficente rispetto alle cure tradizionali ed è più facile da suturare chirurgicamente. Inoltre, il chitosano è facilmente recuperabile dagli scarti alimentari.

Nel campo delle protesi mediche si stanno facendo passi da gigante. L’Eyewriter Mick Ebeling, con il suo Project Daniel, ha pensato di utilizzare la stampa 3D per produrre arti artificiali a basso costo per i poveri dell’Africa. Negli Stati Uniti si sta invece sperimentando un sistema per muovere le protesi con la semplice forza del pensiero.

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