Il video pornografico diffuso via WhatsApp dagli studenti della scuola media Giuseppe Mazzini di Roma ha scatenato numerose polemiche e reazioni sdegnate

Una studentessa 12enne della scuola media Giuseppe Mazzini di Roma ha ricevuto per gioco un video pornografico da sua cugina 16enne, di cui lei stessa era protagonista. La ragazzina ha pensato bene di condividerlo con tutta la sua classe via WhatsApp, che si è aggiornato ad iOS 7, scatenando un vero putiferio.

I cellulari erano vietati in classe ma la giovane ha inviato il video ai compagni al di fuori dell’orario scolastico. L’istituto ha ritenuto che i giovani scolari abbiano subito un trauma e per questo è stato richiesto l’aiuto di uno psicologo. Il fatto diventa ancora più grave se si considera che il 40% dei giovani italiani è vittima di bullismo in Rete. “Abbiamo deciso di non provare a nascondere quello che è successo – ha dichiarato al Messaggero la preside Ester Rizzo – ma di affrontare l’argomento a viso aperto. Per questo avvieremo un percorso che coinvolga anche insegnanti e genitori”.

Le reazioni

“Quanto accaduto alla scuola media Mazzini di Roma ci sconcerta e preoccupa per il futuro dei nostri figli.” – ha dichiarato Maria Rita Munizzi, presidente nazionale del Movimento Italiano Genitori (Moige) –  L’assenza di un piano significativo per la media education, unitamente ad uno scarso controllo sulle tecnologie dei nostri figli, ed il patto di corresponsabilità educativo con i genitori, che stenta a concretizzarsi con azioni che vanno oltre la semplice firma del genitore, di certo non ci aiutano su questo fronte di emergenza educativa”.

Leggi anche:  Le 10 migliori auto d’epoca su cui investire nel 2024

Non è forse un caso che il presidente di Google Eric Schmidt abbia consigliato ai genitori di insegnare ai figli l’educazione digitale prima di quella sessuale.