Arriva dalle linee guida dell’American Academy of Neurology una nuova attestazione degli effetti positivi della marijuana sui malati di sclerosi multipla, già messi in luce dalle ricerche condotte dall’Università di Tel Aviv, che avevano dimostrato come la cannabis potrebbe prevenire l’infiammazione nel cervello e nel midollo spinale

Sembra quindi che la cannabis terapeutica  possa alleviare in modo significativo alcuni sintomi della sclerosi multipla secondo gli stessi malati: dalla spasticità ai dolori alle vie urinarie, l’uso per via orale, in pillole o spray si è rivelato in moltissimi casi di straordinaria efficacia, anche se le nuove linee guida pubblicate sulla rivista Neurology ribadiscono che non ci sono prove certe a favore delle terapie complementari o alternative; queste ultime includono – oltre alla cannabis medica – anche il ginkgo biloba, la magnetoterapia, una dieta a base di acidi grassi omega-3 e la riflessologia. A questo proposito gli specialisti sostengono infatti che «non ci sono prove sufficienti per dimostrare che fumare marijuana è utile nel trattamento dei sintomi della malattia neurodegenerativa demielinizzante».

«A utilizzare le diverse terapie complementari è il 33-80% delle persone con sclerosi multipla, soprattutto donne e con livelli d’istruzione più elevati – dichiara Vijayshree Yadav, autore della ricerca e membro dell’American Academy of Neurology -, ma i pazienti dovrebbero comunicare ai loro medici se e quali terapie alternative stanno assumendo o pensano di seguire».

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Lo spray che allevia i sintomi 

Oltre un milione di persone nel mondo sono affette da questa terribile malattia neurodegenerativa che colpisce la guaina che protegge le cellule dei nervi nel cervello e nel midollo spinale.

La cannabis utilizzata a fini terapeutici è stata per la prima volta resa disponibile in Olanda nel 2012, come farmaco prescrivibile per pazienti affetti da cancro, HIV e sclerosi multipla.

Anche in Italia, nonostante si tratti di pochi casi, si è somministrata gratuitamente ad alcuni pazienti con sclerosi nell’ospedale pugliese di Casarano. Da circa un anno è però sul mercato nel nostro paese un farmaco a base di cannabis terapeutica, Sativex, che contrasta la spasticità causata da questa malattia: uno spray da somministrare oralmente, che era già in vendita da tempo in 21 Paesi del mondo (sei europei). Il farmaco non ha effetti collaterali registrati, né crea dipendenza, tuttavia necessita di una prescrizione medica specialistica ed è rimborsato in classe H (ospedaliera). I pazienti in cura vengono poi iscritti in un Registro nazionale.
Ricordiamo che in italia sono già stati fatti grandi passi avanti nella cura della sclerosi multipla: l’equipe di ricercatori del San Raffaele infatti era riuscita con alcune staminali prelevate dalla pelle ad agire localmente sull’infiammazione del cervello.