HACKER SENZA COSCIENZA

Stavolta un manipolo di hacker ha davvero superato tutti i limiti dell’immaginazione e del buon gusto.

Le motivazioni che contraddistinguono gli scaltri smanettoni della rete hanno avuto sempre trovato una spiegazione – non sempre giustificabile, ma quanto meno comprensibile -.
Tra loro troviamo gli hacker etici – spinti da obiettivi degni di ogni rispetto – che si occupano di individuare falle nei sistemi, a comunicarle agli interessati e non di rado a collaborare per eliminare queste imperfezioni.
La stessa Microsoft ha addirittura affermato come questi “cervelli” debbano essere tutelati.
Ci sono anche quelli più impegnati sul versante sociale che, come una sorta di Zorro armato di tastiera, utilizzano le proprie conoscenze per rivendicare diritti non riconosciuti o per attirare l’attenzione su problematiche collettive.
Basti ricordare non molto tempo fa l’episodio del massiccio intervento contro risorse web che offrivano filmati ed immagini ottenute mediante lo sfruttamento sessuale di minori.
Alcuni si cimentano in queste peripezie informatiche esclusivamente per testare le proprie competenze ed altri ancora invece sfruttano le loro capacità per trarne utilità e profitto a discapito di ignare vittime.
Nessuno di questi però è stato mai in grado di infliggere sofferenze fisiche ai destinatari delle loro attenzioni se non esclusivamente forti preoccupazioni per il danno economico subito.
Quello che è accaduto in questo caso, invece, non trova davvero alcuna scusante.
Ad essere preso di mira è stato uno dei forum presenti sul sito web della fondazione per l’epilessia americana – www.epilepsyfoundation.org -.
Purtroppo però il sistema informatico violato è stato solamente il mezzo – e non il bersaglio – per sferrare l’attacco e, sfortunatamente, ad essere colpiti sono stati i partecipanti a queste tavole rotonde virtuali.
La tecnica impiegata, infatti, ha sfruttato una vulnerabilità nell’applicativo adoperato dall’organizzazione per la pubblicazione dei messaggi, che ha permesso di “postare” in rapida sequenza una innumerevole quantità di immagini lampeggianti.
La visione di queste figure sfarfallanti ha scatenato fortissime emicranie e crisi epilettiche in diversi visitatori della community, che come ovvio è frequentata maggiormente da soggetti affetti da questa patologia.
Gli accertamenti eseguiti hanno fugato ogni dubbio sulla possibilità che l’atto vandalico fosse finalizzato a conseguire altri scopi.
Questa azione, a dir poco crudele, a differenza di quanto è accaduto qualche mese fa per la diffusione di un codice virale con il compito di disabilitare le copie illegali del software utilizzato da ciechi e ipovedenti per la lettura di testi, ha indignato l’opinione pubblica, che ha reclamato una maggiore sicurezza per le associazioni sanitarie che si occupano di offrire servizi e informazioni in Rete a tutti coloro che ne hanno necessità.

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