La Botnet di Windows 7…pirata

In circolazione la copia pirata della RC di Windows 7. Come spesso accade, la copia del software nasconde non poche minacce per chi la scarica illegalmenteNon ci sono buone notizie per i patiti dei software innovativi a tutti i costi che fremono nell’attesa di un nuovo applicativo che si affacci nella Rete per accaparrarselo.

I canali di approvvigionamento il più delle volte sono quelli non ufficiali, insomma, quelli che garantiscono la disponibilità del prodotto senza dover necessariamente sborsare un centesimo.
È risaputo che il bastimento di file rintracciabili con il peer2peer è sempre cospicuo e, spesso, cosa davvero sbalorditiva, lo stoccaggio dei programmi inizia prima che lo stesso produttore ne abbia cominciato la distribuzione.
Ma, in ossequio al noto proverbio che recita “nessuno regala nulla”, spesso le “immagini” delle copie originali contengono quella manciata di byte in più che, con l’abilità di un navigato scassinatore, forza le misure di sicurezza e mette nelle mani del malandrino il proprio PC.
Questa volta il veicolo del contagio virale è il nuovissimo sistema operativo della Microsoft “WINDOWS 7” nella versione RC – Release Candidate –.

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In realtà ad essere “modificata” è la copia contraffatta del sistema operativo.
A fare la scoperta è stata la “Damballa”, azienda americana che si occupa di security.
Durante un’operazione di ripulitura del web da C&C – Command and Control – server (quegli elaboratori che, gestiti dai malintenzionati, inviano le istruzioni ai PC zombie), gli esperti si sono accorti che le macchine infette appartenenti alla botnet utilizzavano la piattaforma “Vienna” – nome in codice del nuovo sistema operativo -.
L’analisi più approfondita ha permesso di rilevare come su queste postazioni fossero installati due trojan – identificati come TROJ_DROPPER.SPX e TROJ_AGENT.NICE –, che anche la TREND Micro ha confermato essere incastonati all’interno delle copie falsificate del SO in questione già rinvenibili sui tracker Torrent dal 24 Aprile, circa due settimane prima della distribuzione ufficiale attraverso il dominio della casa di Redmond.
Un campanello d’allarme era risuonato già dai primi giorni di Maggio quando alcuni responsabili della Microsoft avevano riscontrato la presenza di codice maligno nelle versioni “crackate” reperibili in Rete.
Ad oggi, dopo l’intervento della Damballa, a rimanere sotto il controllo dell’ignoto botmaster sono solo coloro che non hanno resistito ad effettuare il download “anticipato”, mentre chi ha “pazientemente“ – e per sua fortuna – atteso fino al 10 Maggio ne è immune.
I dati forniti dalla stessa Microsoft hanno mostrato che tra i Paesi in cui è stata installata la copia pirata, l’Italia si è attestata al secondo posto con un 7% del totale a pari merito con l’Olanda
Da una scorsa sommaria in Internet dei messaggi pubblicati su diversi forum nazionali, i risultati ottenuti non sembrano essere meno incoraggianti: numerosi sono stati quelli che hanno decantato le proprietà di Windows 7 molto prima del fatidico 10 Maggio.

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I nostrani cyber-navigatori “impazienti” sono avvisati.