L’ultima spiaggia di “SOLO”

Un barlume di speranza sembra aver illuminato questi ultimi bui anni di angosciosa attesa che hanno fortemente provato le già precarie condizioni di salute di Gary McKinnon. Nei giorni scorsi le diverse testimonianze rese da eminenti esponenti del campo della medicina davanti alla Corte che deve approvare la estradizione di “Solo” verso gli Stati Uniti d’America hanno sottolineato come la sindrome di Asperger abbia condizionato lo stile di vita ed i modi di rapportarsi con l’ambiente circostante dell’hacker inglese. Qualcuno aveva asserito come l’essere affetti da questa patologia potesse giustificare il comportamento tenuto da McKinnon, al punto tale da arrivare quasi ad irridere le accuse avanzate dalle autorità americane che lo hanno sempre considerato un temuto terrorista. Una persona vulnerabile bisognosa di aiuto, così è stato definito dai sanitari. Le perizie depositate hanno consentito di delineare i tratti che contraddistinguono un soggetto affetto da questa malattia: un’intelligenza al di sopra della norma associata a difficoltà all’adattamento con l’esterno, manie ed ossessioni, alto senso della giustizia ed onestà. A fronte di ciò, sono state prese in considerazione, da tutto un altro punto di vista, le motivazioni che potrebbero aver indotto “Solo” a violare i sistemi informatici militari statunitensi. Gli effetti dell’interazione tra le diverse sfaccettature del suo carattere spiegherebbero la forte convinzione dell’esistenza degli extraterrestri e la frenetica ricerca di presunte informazioni sugli UFO segretamente custodite dalle autorità militari, non per trarne un profitto personale o arrecare un qualche pregiudizio alle istituzioni, ma al solo scopo di renderle pubbliche a beneficio dell’intera collettività.  In aggiunta, è stato ribadito e sottolineato come l’estradizione, il successivo processo e la conseguente pena da scontare in un territorio straniero, lontano dai familiari metterebbero a repentaglio l’incolumità di McKinnon, fino a ritenere credibile il gesto estremo del suicidio. Tutto questo non era stato ritenuto sufficiente dal governo britannico per impedire il trasferimento oltreoceano dell’hacker ed aveva così dato il via libera martedì scorso. Oggi però (venerdì) l’Alta Corte ha sospeso gli effetti della decisione fino a che non verrà sottoposta ad una “Judicial Review” che dovrà valutare se l’estradizione e tutti i fatti conseguenti cui sarebbe sottoposta una persona affetta dalla sindrome di Asperger possano essere considerati alla stregua di maltrattamenti e torture in palese contrasto con quanto previsto dalla “Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali”. L’appuntamento è rimandato a dopo il 16 marzo.

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