MANUALE DEL TRUFFATORE ONLINE

Con un pò di buona volontà e con in testa idee ben chiare, in men che non si dica si può diventare dei perfetti Arsenio Lupin in digitale.

In primo luogo va sottolineato come sia necessario individuare il ruolo che meglio si addice alla propria personalità ed al proprio background professionale.Le opportunità di scelta si orientano verso due figure.Da una parte abbiamo il truffatore che si preoccupa di ideare tutta una struttura tecnologica – hardware e software – in grado di recuperare le credenziali di accesso ai conti correnti delle malcapitate vittime.In questa circostanza è necessaria una competenza specifica, un notevole impiego di risorse tecniche e di tempo per poter predisporre e gestire l’insieme del processo truffaldino: dal contagio della postazione del target, al suo raggiro, all’intercettazione dei dati ed infine alla memorizzazione di quanto raccolto per il successivo utilizzo.Dall’altro lato invece ci sono quelli che si specializzano esclusivamente nel “monetizzare” le impronte digitali ottenute in qualche modo dall’ignaro utente. In questo caso i requisiti richiesti sono l’abilità nel prosciugare i conti correnti e la capacità di far perdere ogni traccia alle somme illecitamente “prelevate”.Un ottimo rimedio è reclutare complici compiacenti che – talvolta anche inconsapevolmente – per una piccola commissione mettono a disposizione i loro depositi per far transitare il bottino verso circuiti parabancari dove, con identità fasulle e probabilmente reperite in Rete, qualcuno provvederà a ritirare.La decisione da prendere quindi non è proprio facile, si dovrà valutare se si vuole avviare una attività prettamente hi-tech o semplicemente amministrativa.Il “tecnico” dovrà costantemente aggiornare i trojan o i siti-esca realizzati, trovare server di hosting, dovrà continuamente predisporre delle “patch” “anti” anti-virus per far sì che la sua opera possa continuare indisturbata.L’”amministrativo”, invece, dovrebbe rifornirsi di kit “da piccolo untore” preconfezionati, allo stato rinvenibili in Internet a prezzi decisamente abbordabili e concorrenziali, come se anche il mercato dell’underground risentisse del momento di recessione. Purtroppo – per i cyber-malandrini – però anche questa circostanza presenta le medesime controindicazioni del tecnico, ovvero le compagnie produttrici di antivirus.Tutto ciò comporterebbe il ricorso ad un continuo esborso di somme per i nuovi equipaggiamenti infettivi e comunque richiederebbe una minima conoscenza di programmazione, di database SQL, ecc..Perciò se qualcuno non volesse alcuna implicazione con malware e quant’altro e starsene comodamente a casa ad attendere username e password, nel web è possibile avvalersi di qualcuno che in “abbonamento” assicura un servizio costante di creazione, gestione ed aggiornamento di ogni forma di grimaldello digitale.Una volta decisa la strada da intraprendere sarà indispensabile farsi conoscere.Bisognerà quindi crearsi un nickname aggressivo e frequentare i meandri più reconditi della Rete per entrare nel “giro”, condividere i trucchi del mestiere e magari realizzare qualche business… ovviamente losco.Del resto, secondo le più rigide regole del mercato, se non si guadagna una certa reputazione non si troverà nessuno disposto a fare affari.

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