H2biz, l’evoluzione del social network

“I business network puntano a generare contatti, H2biz punta a generare fatturato”

1 Parte da Napoli il sogno di Luigi De Falco, giovane imprenditore che prova a fare business con i social network. Luigi non è sicuramente Zuckemberg ma chissà forse la creatività napoletana potrà aiutarlo in questa ardua impresa. L’idea è semplice, i network sviluppano contatti ma i contatti da soli sono fini a se stessi, quindi perché non provar invece a dare vita ad un business trasformando il network in un hub ed offrendo ai soci servizi a valore aggiunto come lo scambio merci o i gruppi d’acquisto.

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Non so se H2biz ce la farà, ma vale la pena di andare a vedere cosi come si fa a poker. Di seguito alcune domande fatte a Luigi:

Quando nasce e perchè H2biz?

H2biz nasce nel 2008 con un obiettivo preciso: creare un network che puntasse a generare fatturato e non solo contatti per i propri iscritti.

Quali sono i numeri del network?

Al 15 novembre abbiamo 6.750 iscritti, di cui 1.200 premium, che pagano un canone annuo flat, e 2.430 a consumo, che pagano solo per i servizi che utilizzano. Tutti gli altri sono iscritti free che utilizzano prevalentemente le applicazioni di networking. Siamo sostanzialmente un premium network focalizzato nella parte alta del mercato.

Quali sono le peculiarità distintive rispetto ai competitor?

H2biz non ha competitor diretti perchè non è un business network classico, ma un HUB, un aggregatore di business. I business network puntano a generare contatti, H2biz punta a generare fatturato. Se proprio volessimo forzare il paragone, ci sono alcune cose che distinguono H2biz da qualsiasi altro player: i profili degli iscritti e tutte le aree operative sono visibili a tutti in trasparenza, senza doversi registrare; su H2biz è possibile inserire on-line le schede dei propri prodotti e servizi; H2biz dispone di una piattaforma di Cambio Merci, per scambiarsi beni e servizi senza esborso di denaro, e una piattaforma per la ricerca di finanziatori (“idee da finanziare”); H2biz eroga servizi a valore aggiunto come l’email marketing e i gruppi d’acquisto strumentali alla promozione degli iscritti. Ma quella che io ritengo la vera “killer application” di H2biz è il rapporto umano. Siamo, infatti, l’unico operatore dotato di una centrale operativa con numero verde e di un customer care attivo 24 ore su 24 (via call center o via email).

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Quali saranno le future evoluzioni?

H2biz si sta sempre più caratterizzando per l’innovatività di alcune applicazioni assolutamente originali e ormai è pronto per internazionalizzarsi ed operare in tutto il mondo. Da gennaio sarà pronta la versione multilingue del portale. Partiremo dall’Europa per poi estendere l’operatività su America e Asia.

Dal tuo punto di osservazione come vedi lo sviluppo dei network in Italia, pregi e difetti?

Bisogna, anzitutto, distinguere tra social network e business network. Per i social il discorso è già chiuso, Facebook sta ai social come Google sta ai motori di ricerca. Ha 500 milioni di iscritti, una interazione molto forte e gioca su alcuni elementi di sicuro successo, come ritrovare i “vecchi amici”. Non credo ci sia spazio per nessun altro, il declino di MySpace ne è la prova, anche se non mi convince ancora del tutto il modello di business.

Per i business network il discorso è diverso. Ci sono 2 o 3 operatori di caratura internazionale con grandi numeri, ma operano su mercati diversi, con obiettivi diversi e sono molto focalizzati sul recruiting. Tutto il resto del mercato è frammentato in piccoli network da 500-1000 iscritti che fanno più o meno lo stesso mestiere. Vedo, invece, molto positivi i network verticali che operano in un solo settore perchè possono generare valore dalla conoscenza del proprio mercato specifico. Il business ormai si fa sulle nicchie di mercato.

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Luigi De Falco – Napoletano, 34 anni, Imprenditore e pilota da corsa, è il fondatore di H2biz, MotorSponsor, FashionBiz e OutsiderNews