Si chiama Mobli ed è la nuova Google

A metà strada tra Facebook e Instagram ma con l’obiettivo di rafforzare la ricerca per immagini

Da quando Zuckerberg ha sorpreso tutti acquistando per 1 miliardo di dollari Instagram, tutti si sono chiesti: chi sarà il prossimo? La speculazione è concentrata su una manciata di applicazioni che riguardano la condivisione di contenuti multimediali tra cui SocialCam che ha 40 milioni di utenti e Viddy che ne conta 28 milioni.

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Si potrebbe inserire nell’elenco Mobli, una piattaforma di foto e video sharing, sociale, ma con una base utenti molto più piccola, visiti “soli” 3 milioni di iscritti. Moshe Hogeg, il CEO e fondatore, ha però un obiettivo diverso in mente: essere la nuova Google. Per lui il lato social è solo un mezzo per arrivare al più ambizioso fine, rappresentato da un motore di ricerca visuale. “Stiamo cercando di costruire una piattaforma che alla fine vi darà occhi ovunque” – ha spiegato al portale Techcrunch. L’idea di Mobli nasce nel 2009 quando Hogeg stava assistendo ad un concerto con il telefonino puntato verso le mille mani alzate verso il cielo. In quel momento ha ricevuto un SMS dalla sorella che diceva “vorrei essere lì” e Hogeg pensò di creare un servizio che avrebbe permesso a chiunque di essere, indirettamente, dove voleva, grazie alle immagini prodotto dalle persone che hanno vissuto quell’istante.

Superficialmente Mobli assomiglia ad Instagram con strumenti che permettono di seguire amici, aggiungere filtri alle foto e condividerle, ma con un qualcosa in più. L’essenza di Mobli è quella di coinvolgere i soggetti presenti attraverso il tagging di foto e video così che gli utenti della rete di ognuno, o con simili interessi, possano sfogliare le foto riguardo ad uno specifico evento. Se Mobli fosse esistita nel 2009, la sorella di Hogeg avrebbe potuto cercare il nome della band preferita sulla piattaforma e visualizzare un flusso di foto e video prodotti dalle migliaia di smartphone presenti.

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Per realizzare un motore di ricerca visuale Moli deve prima di tutto ottenere economie di scala molto più grandi. Hogeg crede che il progetto potrà avere una svolta quando arriverà a 15 milioni di utenti, una pietra miliare che spera di raggiungere entro sei-otto mesi anche grazie a guest star del calibro di Leonardo Di Caprio e Lance Armstrong, con le quali raggiungere un pubblico maggiore.

Così Mobli permetterà ai suoi celebri investitori di trarre profitto da un’app di “sorveglianza universale” in cui tutto e tutti diventano immagini ricercabili sul web. Proprio sul versante della privacy Mobli punta molto, lasciando che sia ogni utente a taggarsi e accettando di per sé le regole di privacy,  Se il team saprà superare eventuali problemi legati a questioni fondamentali di protezione dati degli utenti fotografati inconsapevolmente, ci sarà da divertirsi. Del resto il Google della ricerca visiva è già per strada…