Cloud Computing: la visione di Seeweb

A pochi mesi dalla nascita di nuovi servizi basati su cloud computing, è possibile iniziare a fare un bilancio delle soluzioni presenti nell’offerta attuale e, soprattutto, dei limiti funzionali emersi.

Uno dei limiti rilevati in ambiente di cloud computing riguarda problematiche di over subscription e over capacity, ovvero la gestione delle risorse all’interno di un ambiente condiviso con conseguenti problemi di performance delle proprie istanze e riduzione delle capacità computazionali che porta i clienti a dover acquistare istanze di maggiore potenza per ottenere le stesse performance.

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In un contesto del genere, quello che può accadere è di accedere a nodi dove alcune istanze fanno un uso estremo della CPU degradando le prestazioni del nodo e quelle delle altre istanze coinvolte al suo interno.

“La nostra soluzione Cloud Server scongiura il rischio di caduta di performance da over subscription – ha spiegato Antonio Baldassarra, CEO di Seeweb – in quanto è concepita in maniera tale da avere un’esposizione 1 a 1 delle risorse reali a livello virtuale senza nessuna forma di overbooking.

L’aspetto più critico, il sottosistema dischi, viene gestito con una logica tale che evita la perdita di performance da concorrenza negli accessi attraverso un riordino automatico dei volumi dello storage in base all’incidenza d’uso”.

Uno dei maggiori punti di forza della soluzione Cloud di Seeweb risiede nella ridondanza completa ad ogni livello attraverso un modello N+1.

In altri termini, ciò significa che l’infrastruttura di Seeweb è progettata affinché per ogni risorsa ne esista almeno un’altra disponibile in condizioni di hot stand-by. Questo fa sì che in caso di guasto (di un server fisico, di un dispositivo di rete, di un disco, ecc) si possa rientrare tempestivamente in servizio.

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A distinguere l’offerta di Seeweb è anche la variabilità di tutti i parametri (spazio disco, Ram, numero core, banda IP, ecc) in tempo reale e con tariffazione a utilizzo nonché la possibilità di realizzare architetture complesse interconnesse con VLAN, anche tra data center diversi.

“Il nostro Cloud Server – ha proseguito Baldassarra – è il tassello base di un prodotto che stimiamo di lanciare in primavera: Cloud Infrastructure.

Il progetto prevede di fornire al cliente la possibilità di definire una propria infrastruttura cloud virtuale avendo come elementi oggetti di tipo cloud server, oggetti di tipo cloud storage, oggetti di tipo cloud network (switch, banda IP, VLAN, VPN, ecc), oggetti di tipo data center con la possibilità di comporli a piacere nell’ambito delle SPU acquistate”.