Il cloud computing modifica l’assetto del mercato server

Il cloud
computing modifica l’assetto del mercato server

La
competizione tra gli hardware vendor che hanno finora dominato il segmento server
viene modificata da una tecnologia disruptive come quella del cloud computing,
una tecnologia che crea discontinuità nell’acquisizione e configurazione
dell’hardware

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Il cloud computing
cambia rapidamente la natura del mercato server. I data center around the world
di Google, Microsoft, Yahoo!, Ibm stanno progressivamente assorbendo la capacità
complessiva dell’hardware utilizzato. Una stima approssimativa, statistiche
vere al momento non ne sono ancora state prodotte, indica che un 50% delle risorse
elaborative non risiedono più all’interno del perimetro dei data
center aziendali. Server farm, o data center in the cloud, sono ampiamente sfruttati
dai software vendor che hanno iniziato un percorso software as a service (Saas),
mettendo gli utenti nella condizione di accedere ad applicazioni e servizi on
demand. Primo tra tutti, salesforce.com, sebbene il modello Saas sia ormai ampiamente
adottato secondo un cirterio di selezione applicativa da molti player del software
enterprise. Basti ricordare Sap, oppure CA. Interessante è comprendere
la tipologia delle piattaforme server utilizzate all’interno di questi
data center in the cloud. Si dice che i Google server siano autoprodotti. La
personalizzazione, in generale, è estremamente elevata. A differenza
della tecnologia utilizzata all’interno dei data center aziendali, quella
in uso nel cloud computing ha un livello di sofisticazione più elevato,
grazie al fatto che l’impianto computazionale-informativo è il
corrispettivo della formula uno per le auto. Andiamo verso un modello di utility
computing, erogazione di servizi attraverso complesse architetture di grid computing,
dove l’hardware viene in gran parte utilizzato secondo modalità
innovative. Una tendenza che incide sensibilmente sulla tipologia di acquisto
affermatasi sino a questo momento. Cambia in particolare il livello di densità
delle risorse elaborative. Un data center in the cloud può essere realizzato
in un container di 300 mila server. L’infrastruttura di Microsoft si dice
che aumenti di 10 mila server al mese e che probabilmente si arriverà
a 20 mila server al mese. Per comprendere meglio la quantità di server
in utilizzo presso gli MS data center basti pensare che la piattaforma complessiva
di Facebook si regge su una batteria di circa 10 mila server. La competizione
tra gli hardware vendor che hanno finora dominato il segmento server viene quindi
a essere nettamente modificata da una tecnologia disruptive come quella del
cloud computing, una tecnologia che crea appunto discontinuità nell’acquisizione
e configurazione dell’hardware.

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Di Piero Macrì