India, la nuova frontiera dello sviluppo Software

“L’offshore consente alle aziende di mantenere un focus sulle attività che rappresentano il proprio core business e generano valore”

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Fonte foto Spiegel Online
 La globalizzazione del mercato del lavoro ha influenzato anche il settore ICT evidenziando gli squilibri economici tra gli stati occidentali e gli stati emergenti, offrendo allo stesso tempo importanti opportunità.

La delocalizzazione dello sviluppo software in nazioni maggiormente competitive dal punto di vista economico può rappresentare un’opportunità di business interessante, particolarmente per progetti di grosse dimensioni.

Tuttavia, l’offshore rappresenta anche un rischio non indifferente, perchè costringe a muovere passi in terreni spesso inesplorati, costringendo a ripensare il processo di sviluppo, l’organizzazione dei gruppi di lavoro, le modalità e gli strumenti di comunicazione, l’infrastruttura tecnologica e la gestione complessiva del progetto, introducendo nuove (spesso sorprendenti) variabili. Ne abbiamo parlato con Anna Cotroneo e Yann Le Gouic giovani managers di SapnaSolutions.

Chi è SapnaSolutions, cosa fa e dove ?

SapnaSolutions è un’innovativa azienda di sviluppo software offshore Indo-Europea. Il suo management proviene tutto dal veccho contenente ( GE, FR, IT, UK) e parla da madrelingua le principali lingue europee mentre si avvale di un team di qualificati ingegneri e sviluppatori indiani.

L’obiettivo di SapnaSolutions è portare in Europa i vantaggi dello sviluppo offshore, fornendo ai propri clienti qualità Europea a prezzi Indiani. Questa è la chiave competitiva con la quale l’azienda si propone come partner di sviluppo strategico.

SapnaSolutions è in grado di ideare, sviluppare e realizzare le più eccellenti applicazioni Web, Social (su piattaforme Facebook e OpenSocial) e Mobile (Iphone e Android).

Come vengono gestiti i progetti, quali tool o metodologie vengono usate?

SapnaSolutions è specializzata nello sviluppo web in Ruby on Rails, utilizziamo la metodologia Agile ed XP (Extreme Programming). Seguiamo il BDD (Behaviour Driven Development) per garantire l’alta qualità del nostro codice.

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Ci avvaliamo di una serie di tool che garantiscono efficienza al nostro lavoro interno e che consentono la condivisione del progetto e l’interazione con i nostri clienti ad esempio utilizziamo: Git e Github (Hosted version control system), che permette al cliente di visualizzare le ultime modifiche e di navigare all’interno del codice online; Basecamp, tool di project management che si presenta come un repository centrale per ricevute, contratti, brief design, mockups, specifiche, elementi per l’organizzazione generale del progetto (milestone e rilasci), la maggiorparte dei flussi di comunicazione relativi al progetto. Per quanto riguarda il design e la User Experience viene utilizzato un tool che consente il confronto con cliente in tempo reale.

Secondo la mia esperienza gli aspetti critici sono la gestione dei requirements e la distanza tra i diversi attori (clienti, fornitori, testers, etc) come siete organizzati per farvi fronte?

Generalmente realizziamo con il cliente un workshop dedicato alla definizione delle specifiche, dei requisiti di progetto e poi dividiamo le funzionalità in piccole "user stories". I progetti vengono affidati a piccoli team di sviluppatori (da 2 a 5) e ricorriamo molto spesso al pair programming.

Ciascun progetto viene suddiviso in fasi, dette iterazioni, della durata di circa una settimana. Ogni iterazione rappresenta un avanzamento nella realizzazione del progetto e per ognuna di queste c’è un momento di confronto approfondito con il committente.

Come tool di sviluppo Agile collaborativo utilizziamo Pivotal Tracker che permette al cliente di leggere e prioritizzare le "stories" in tempo reale, nonchè di fornire l’approvazione per le stesse all’interno del sistema. Dunque un processo strutturato per poter essere efficienti e interattivi anche in modalità remota attraverso comunicazione e trasparenza.

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L’utilizzo di società offshore si adatta solo a progetti grandi e ben strutturati?

Tradizionalmente l’offshore veniva utilizzato dalle grandi aziende multinazionali; ora con gli strumenti di comnicazione di oggi il modello offshore funziona per tutti i tipi di progetti.

Oserei dire che effettivamente funziona molto meglio per progetti piccoli (che richiedono meno di 10 sviluppatori) perchè in questo caso gestione e coordinamento sono più semplici ed agevoli. Questo rende l’offshore una scelta vantaggiosa ed allettante per le piccole e medie imprese e per le startup in Europa e dunque, in Italia.

Lo sviluppo Agile ci permette di realizzare con successo progetti anche poco o niente affatto strutturati, suppportando il cliente nel definire le proprie idee e strutturando un set di funzionalità; realizziamo tutto questo attraverso l’interazione online e telefonica. Proprio per questo offriamo servizi end to end.

Qual è lo stato dell’arte del mercato offshore della produzione di software?

Prima di tutto bisogna dire che SapnaSolutions è diversa dalla maggiorparte delle aziende offshore indiane per via del suo DNA europeo e della scelta della propria tecnologia di sviluppo (Ruby on Rails).

Il mercato indiano è stato investito dalla crisi tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009, riprendendosi in breve tempo e tornando a crescere molto rapidamente, come sta avvenendo proprio di questi tempi. SapnaSolutions conferma questo dato con la sua crescita di fatturato del 50% nell’ultimo trimestre.

Attualmente riceviamo numerose richieste sia da parte di gradi che piccole aziende europee e la domanda riguarda soprattutto lo sviluppo di applicazioni iPhone.

Perchè un’azienda dovrebbe ricorrere alle società offshore, quali vantaggi ci sono?

Sicuramente il primo vantaggio è riconducibile ad un più rapido time to market e alla riduzione dei costi. L’offshore consente alle aziende di mantenere un focus sulle attività che rappresentano il proprio core business e generano valore (molti clienti non dispongono delle risorse o non vogliono sostenere il rischio di investire in tecnologie differenti da quelle ormai radicate nella propria organizzazione; sperimentiamo queste situazioni tutti i giorni in relazione allo sviluppo di applicazioni mobile).

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La qualità del servizio generalmente è migliore in quanto il partner offshore si dedica esclusivamente alla realizzazione e consegna di valore in relazione al progetto sul quale lavora (senza coinvolgimenti nei problemi quotidiani dell’azienda committente).

PS: SapnaSolutions assume e offre stage a sviluppatori italiani Ruby on Rails presso Pune, India.
 Anna Cotroneo – Marketing e Sales Manager di SapnaSolutions, lavora quotidianamente come interfaccia tra le aziende italiane e i team di sviluppo interni; laureata in scienze della comunicazione inizia un’avventura imprenditoriale nel settore degli eventi sportivi internazionali fondando Eventualmente – eventi e comunicazione. Nel 2007 diventa Country Manager Italia per una startup europea StudiVZ (Berlino) e nel 2008 si occupa del lancio di Fiat 500 per Fiat Ireland (Dublino). Rientra in Italia come marketing manager presso Knowità, azienda aretina di alta formazione manager e top manager.

Yann Le Gouic – Francese, Co-fondatore e Managing Director di SapnaSolutions. Laureato in Business Administration presso l’ Euromed Marseille (Francia), in Project Management presso UQO (Canada). E’ un imprenditore nell’anima; ha lavorato in alcune delle maggiori startup di successo europee come StudivVZ (il facebook tedesco) e Frazr (Germania) prima di fondare Noredox Inc. (Canada) e SapnaSolutions (India).