Investire nell’integrazione B2B basata su Cloud per ridurre i costi

Sterling Commerce, azienda di AT&T, ha annunciato i risultati di una ricerca realizzata a livello pan-europeo che analizza i fattori che porteranno le aziende a valutare e adottare i servizi di integrazione business-to-business (B2B) basati su cloud.

La ricerca, condotta tra 300 senior IT manager in Europa, ha evidenziato che il 72% degli intervistati prevede di investire in una strategia di integrazione B2B basata su cloud con l’obiettivo di ottenere un risparmio dei costi e rendere l’infrastruttura scalabile.

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Francia e Germania in testa, rispettivamente con il 72% e 77%, hanno dichiarato che questo sarà sicuramente un settore di investimento nei prossimi dodici mesi.

Secondo gli intervistati questi i vantaggi che deriverebbero dall’adozione dei servizi di integrazione B2B basati su Cloud:

• Oltre il 50% prevede di ridurre i costi operativi attraverso un utilizzo più efficiente del personale IT e una migliore previsione dei costi.

• Oltre il 35% afferma di voler ridurre gli errori derivanti dai processi manuali, poiché ha compreso che l’elaborazione manuale costituisce il principale ostacolo all’utilizzo delle proprie attuali funzionalità di integrazione B2B .

• Circa un terzo degli intervistati si aspetta di ottenere maggiore visibilità all’interno dei processi B2B.

“La ricerca conferma che ora le aziende sono pronte a beneficiare della flessibilità e della scalabilità offerta dalle soluzioni di integrazione B2B e che sono altrettanto disposte ad adottare il modello ‘pay-for-use’ che il cloud computing rappresenta,”  ha commentato David Carmichael, Senior Product Marketing Manager di Sterling Commerce.

Gartner stima che i profitti derivanti dai servizi cloud in tutto il mondo aumenteranno, passando da 46,4 miliardi di dollari nel 2008 a 150,1 miliardi di dollari nel 2013.

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Più nello specifico, per quanto riguarda l’integrazione as a service (IaaS), secondo Gartner nel 2009 le aziende hanno speso, a livello globale, oltre 1,5 miliardi di dollari in IaaS e nell’outsourcing dell’integrazione B2B.

Nel corso dei prossimi cinque anni è prevista una forte domanda per i servizi di integrazione, che spingerà le aziende ad inserire l’integrazione B2B nella propria strategia con l’obiettivo di trarre il massimo vantaggio dai servizi business-to-business all’interno dei loro progetti B2B.

La ricerca ha rilevato, inoltre, che per il 65% degli intervistati, la sicurezza è la preoccupazione principale quando si valuta un servizio di integrazione B2B basato su cloud.

“Questo dato è prova di più ampie preoccupazioni da parte delle aziende verso il cloud computing,”  ha continuato Carmichael.

“Gli accordi contrattuali potranno avere esito positivo garantendo la sicurezza dei sistemi e dei dati, nel momento in cui si sceglie di passare a un servizio basato su cloud; dall’altro lato i fornitori di servizi di integrazione dovranno essere credibili così da ottenere la fiducia dei clienti.

Da oltre 30 anni, Sterling Commerce lavora con le principali aziende Fortune 500 per costruire tale fiducia, guidando l’evoluzione nell’integrazione e nei servizi B2B basati su cloud sicuri e affidabili.”

Inoltre, gli intervistati ritengono sia importante che i fornitori di integrazione B2B offrano possibilità di scelta tra una soluzione implementata nei sistemi aziendali, in modalità on-demand o completamente gestita, visto che solo l’8% di questi non lo ritiene un requisito rilevante.

“Nell’attuale scenario economico, le aziende sono sempre più consapevoli della necessità di ottimizzare le loro capacità di integrazione B2B, per ridurre i costi oggi e diventare più agili e competitive in futuro.

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In un momento in cui ben poche aziende prendono in considerazione progetti senza garanzie di ROI – e solitamente in un periodo di tempo di dodici mesi – la possibilità di passare da una spesa CAPEX ad una OPEX rende l’integrazione B2B basata su cloud efficace”, ha concluso Carmichael.