La crittografia quantistica viennese: a prova di spia!

La crittografia
quantistica viennese: a prova di spia!

Vienna realizza
un grandioso progetto basato sulla crittografia quantistica, settore che fa
parte della sua tradizione. Un passo importante che un giorno potrebbe definitivamente
eliminare la perenne lotta tra crittografia e crittanalisi. La crittografia
quantistica infatti riende possibile cifrare messaggi senza che nessuna spia
possa decifrarli.

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La città
di Vienna, con immenso orgoglio, è lieta di annunciare l’ideazione
di un interessante progetto. Si tratta della più grande e complessa rete
di elaboratori basata sui quanti che sia mai stata realizzata nella storia.
E’ lunga circa 200 km e costa 11,4 milioni di euro. Connette sei località
nei dintorni di Vienna e di St. Poelten grazie alle proprietà quantistiche
dei fotoni. Il pregio della crittografia quantistica consiste nella sua totale
inattacabilità. Infatti un qualsiasi malintenzionato che volesse leggere
dei dati durante una trasmissione, contemporaneamente, senza volerlo, li modificherebbe
e si smaschererebbe da solo, consentendo al ricevente di individuare l’attacco.
È evidente l’alto tasso di sicurezza garantito dal sistema viennese,
sicurezza che fino a questo momento non era ancora stata raggiunta nelle chiavi
crittografiche. Ciò che più colpisce della rete non è tanto
la tecnologia, quanto l’elevata interoperabilità tra le varie tecniche
di trasmissione. Infatti la creazione viennese è riuscita a mettere insieme
l’invio dei dati tramite fibra ottica e quello wireless, in modo tale
da essere simili alle classiche reti cui siamo abituati, tipologia che è
alla base di Internet. L’interoperabilità è garantita dai
livelli su cui sono strutturate le reti di elaboratori. Una delle difficoltà
e insieme sfide che si sono presentate in questo progetto è stata quella
di mantenere la sicurezza garantita dalla crittografia quantistica, aggiungendo
ulteriori livelli oltre quello fisico. L’ostacolo sembra essere stato
brillantemente aggirato dai viennesi come conferma la prima dimostrazione di
funzionamento della rete. In essa è stato assodato che nel caso di collegamenti
interrotti è stato possibile effettuare nuovamente il routing dei pacchetti
senza disturbi nella trasmissione, proprio come avviene per le reti ordinarie,
il tutto grazie alla gestione da parte dei livelli più alti. Non soddisfatto
delle già notevoli conquiste il progetto SECOQC (Secure Communication
Based on Quantum Cryptography), gemellato tra l’altro con grandi nomi
quali Siemens e ID Quantique, ambisce ad arrivare ancora più in alto.
La meta da raggiungere questa volta sarà una rete quantistica privata
integrata all’attuale sistema di telecomunicazioni.

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Di Linda Imperiali