Le banche europee si preparano per l’entrata in vigore della Payment Services Directive (PSD)

Le banche
europee si preparano per l’entrata in vigore della Payment Services Directive
(PSD)

Le banche manifestano
preoccupazioni per la riduzione dei ricavi che ne deriverà e dubbi in
merito alla capacità di implementare la PSD in modo consistente in tutta
Europa

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Le banche si stanno
preparando per l’entrata in vigore della PSD, mentre proseguono il loro
cammino di migrazione alla SEPA. L’80% dei rispondenti afferma di avere
avviato specifici progetti di adeguamento, ma tutti evidenziano come vi sia
ancora moltissimo da fare per raggiungere la conformità entro Novembre
2009

Dalla survey condotta
da Capgemini emergono i maggiori impatti e le maggiori sfide che le Banche europee
pensano di dover affrontare con l’avvicinarsi dell’entrata in vigore
della Direttiva a novembre 2009. Il 33% dei rispondenti gestisce i propri Sistemi
di Pagamento in modo centralizzato ed è quello maggiormente preoccupato
del rischio di trasposizioni poco consistenti tra i diversi paesi nei quali
opera.
Lo scorso mese di settembre, durante SIBOS, rappresentanti di 68 banche di 14
paesi europei si sono espressi in merito ai maggiori impatti attesi dalla PSD.
In particolare hanno evidenziato:
• l’aumento dei costi e la perdita di ricavi: nella loro totalità,
le banche consultate prevedono impatti economici che superano il miliardo di
Euro; la perdita di profitti derivante dell’eliminazione dei giorni valuta
costituisce la loro principale preoccupazione;
• che le interfacce con i clienti subiranno gli impatti maggiori: il 39%
dei rispondenti prevede che le attività necessarie a rendere termini
e condizioni contrattuali “PSD compliant” risulteranno le più
onerose. Percentuali minori ma significative di rispondenti stimano anche rilevanti
gli impatti organizzativi, così come quelli necessari per adeguare le
infrastrutture IT ai livelli di servizio richiesti dalla Direttiva;
• dubbi circa l’implementazione omogenea e coerente della PSD in
Europa: oltre il 50% delle banche rispondenti ritiene che l’implementazione
armonica della PSD nei diversi paesi costituisca la principale sfida nel percorso
di adeguamento regolamentare. Nel contempo, molti dei rispondenti dichiarano
una visibilità estremamente limitata sui modi in cui ciascun paese ha
deciso di dar seguito all’implementazione della PSD;
• la volontà di lanciare nuovi servizi e prodotti di pagamento:
piuttosto che investire nell’adeguamento di servizi che non saranno più
sostenibili dopo l’entrata in vigore della PSD (ad esempio per l’impatto
del divieto di applicazione dei giorni valuta), circa il 60% dei rispondenti
dichiara di avere avviato la pianificazione di nuovi servizi/prodotti per recuperare
almeno parte dei ricavi e dei costi di implementazione di PSD (e SEPA);
• che pochi raggiungeranno la conformità in tempo: almeno il 50%
delle banche rispondenti ritiene che non riuscirà a conformarsi alla
Direttiva entro Novembre 2009.

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“L’indagine
da noi condotta a SIBOS mostra come la maggior parte delle banche abbia avviato
progetti per affrontare le sfide della PSD, anche se tutte sostengono che vi
sia ancora molto lavoro da fare e metà dei rispondenti considera difficile
raggiungere la compliance in tempo”, ribadisce Bertrand Lavayssière,
Managing Director, Capgemini Global Financial Services.

“Le banche
italiane, rispetto alla media dei rispondenti, esprimono maggiori preoccupazioni
in relazione alla perdita di ricavi dovuta all’eliminazione dei giorni
valuta, così come agli impatti organizzativi e tecnologici derivanti
dalla necessità di assicurare i livelli di servizio imposti dalla Direttiva
(in particolare per quanto si riferisce al D+1)”, commenta infine Sergio
Magnante, Responsabile Financial Services di Capgemini Italia.