Motorola chiude il Centro di Ricerche torinese

Motorola
chiude il Centro di Ricerche torinese

Motorola taglia
3 mila posti di lavoro a livello mondiale. La decisione interessa anche l’Italia
in quanto il piano prevede la chiusura del Centro di Ricerche di Torino, 370
le persone coinvolte, e un ridimensionamento delle sedi di Milano e Roma (30
dipendenti in meno). Nato nel 1999 il Centro di Ricerche era ritenuto da Motorola
uno dei principali centri di eccellenza Motorola per la Regione EMEA (Europa,
Medio Oriente e Africa), dedicati allo sviluppo di attività focalizzate
alla progettazione di hardware per i telefoni cellulari, software per tutti
i settori in cui opera l’azienda , di nuove tecnologie e di test di interoperabilità.
Il centro è anche parte attiva del polo di Information Communication
Tecnology voluto e sviluppato dalla Regione Piemonte e dalla città di
Torino. Nel tempo il centro si era radicato nel territorio e aveva sviluppato
relazioni con il mondo universitario e la Fondazione Torino Wireless.

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Notizia funesta,
in quanto non si immaginava che potesse colpire direttamente le attività
di ricerca e sviluppo italiane, ma che nella sua globalità non desta
certo sorprese. Il mercato wireless, nonostante la continua espansione ed evoluzione,
per alcuni nomi storici dell’industria americana sta diventando sempre
più complicato e complesso: finanziariamente è a rischio sostenibilità.

La situazione
critica finanziaria di Motorola aveva indotto il management a pronunciarsi per
una dismissione della divisione mobile handset, quella che si occupa della produzione
di telefoni cellulari, i cui risultati sono ampiamente al di sotto delle aspettative
e sul cui futuro l’azienda sta mirando a trovare un’acquirente così
come altre possibili soluzioni, incluse joint venture. Si sono fati i nomi di
Sony-Ericsson, Samsung ed Lg. Ma la crisi dei mercati ha di fatto reso non percorribile
questa operazione, quanto meno nel breve termine.

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La divisione mobile
ha registrato nell’ultimo anno una diminuzione delle vendite del 31% passando
da 4,5 miliardi di dollari agli attuali 3,1 miliardi con perdite operative che
hanno raggiunto 840 milioni di dollari. L’azienda sta cercando di rivitalizzare
l’offerta e avere telefoni di ultima generazione competitivi con Nokia,
Samsung ed Apple. Motorola non ha infatti prodotti che possano competere sul
segmento smartphone.
La scelta fatta da Motorola è sviluppare nuovi prodotti sul sistema operativo
Android di Google e Windows Mobile di Microsoft, ma non saranno prodotti di
rilascio immediato. La prima vera novità è attesa per quest’anno
con il rilascio del primo cellulare touch screen mentre per gli smartphone le
novità si dovrebbero vedere nel corso del prossimo anno.

A cura di Piero
Macrì