RIVOLUZIONE: IL PROTOTIPO E’ IL PRODOTTO

RIVOLUZIONE:
IL PROTOTIPO E’ IL PRODOTTO

Con gli strumenti
più avanzati di progettazione e di produzione automatizzata le aziende
più avanzate riescono a produrre direttamente dal progetto. Con un enorme
vantaggio competitivo. Alcuni esempi dall’Azienda Italia a Milano a Rhizome
Economy 2008 il prossimo 28 ottobre.

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L’informatica
e l’automazione permettono di sfuggire alla schiavitù della grande
serie, creando la mass customization. Su questa promessa hanno vissuto per anni
i consulenti aziendali e i fornitori specializzati. Da qualche tempo in economia
aziendale non se ne parla più tanto, a favore di argomenti più
“arcaici” come il costo del lavoro. Eppure, la promessa è
diventata realtà, e nel modo più estremo. Non solo la mass customization
è possibile a costi abbordabili se si decide di farla, ma ormai è
possibile andare oltre, e diverse aziende “smart” lo fanno. Con
i più recenti strumenti di CAD/CAM/CAE e CIM di seconda generazione,
il prototipo di un prodotto può essere il prodotto stesso, scaturente
direttamente dal progetto e pronto per essere consegnato al cliente. Qualche
esempio dell’applicazione combinata delle tecnologie a questo obiettivo
costituisce il fulcro dell’agenda di Rhizome Economy 2008, la seconda
edizione dell’evento dedicato agli strumenti e alle applicazioni per il
computer integrated manufacturing di nuova generazione.

La possibilità di
realizzare anche un solo esemplare di un prodotto, conservando tutte le garanzie
di qualità, funzionalità, sicurezza di una grande serie, e guadagnandoci
viene utilizzata dalle aziende più diverse. Facciamo due esempi, uno
grande e uno piccolo (per dimensione dei prodotti).
Una società produce apparecchiature di movimentazione carichi di grandissime
dimensioni prodotte su commessa. Le aziende clienti hanno esigenze talmente
specifiche che praticamente ogni macchina è diversa dall’altra.
Per soddisfare queste esigenze, l’azienda ricorreva alla modularizzazione
dei prodotti, in modo da effettuare i test strutturali statici e dinamici, e
le altre prove necessarie alla qualificazione del prodotto sui singoli moduli
standard, per poi completarli sul prodotto finito prima di consegnarlo. Questo
comportava da una parte dei rischi d’impresa, perché se il collaudo
del complessivo avesse rivelato dei problemi, si sarebbe dovuti intervenire
con modifiche, magari estese, e non ottimali, visto lo stadio raggiunto; dall’altra
il cliente doveva mettere in conto un tempo d’attesa piuttosto lungo,
e anche dei ritardi.

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Seguendo l’evoluzione
tecnologica negli strumenti di progettazione l’azienda ha quindi colto
al volo il potenziale rivoluzionario della nuova generazione di sistemi che
consentono la realizzazione di prototipi virtuali incorporanti tutte le caratteristiche
di un prototipo “fisico” (struttura, cinematica, dinamica, cablaggi,
eccetera) e “collaudarlo” sia isolatamente che, tramite software
di simulazione fisica, sotto “carichi” sempre virtuali. Con gli
stessi sistemi viene generata la documentazione d’uso e manutenzione (sempre
un problema per un
prodotto complesso e “one of the kind”). Risultato, l’azienda
è oggi in grado di fornire il suo prodotto senza molti dei vincoli cui
doveva prima sottostare, risparmiando tempo e soprattutto aderendo in modo molto
più semplice alle richieste del cliente. In pratica, il prodotto viene
migliorato sia in sé che incorporandovi un più alto livello di
servizio.

All’altro estremo,
un esempio di prototipi virtuali nel campo dell’ottica di precisione,
questa volta con una integrazione fortissima con la produzione. Una premessa:
sono commercialmente disponibili da poco tempo macchine di molatura a controllo
numerico in grado di lavorare superfici ottiche a forma libera. Questo permetterebbe
di ricavare direttamente la lente dal materiale ottico una volta in possesso
di dati di progetto completi e precisi. L’azienda di cui stiamo parlando
non ha messo tempo in mezzo integrando le proprie applicazioni CAD con sistemi
di calcolo ottico geometrico e di ray-tracing in modo da simulare la lente e
soprattutto l’assieme lente-occhio. Una volta realizzato un prototipo
virtuale, un sistema molto sofisticato di generazione dei percorsi utensile
comanda la macchina che realizza la lente fino alla lucidatura superficiale.
I risultati sono di tale rilievo che l’azienda ha potuto applicare il
sistema alla realizzazione di lenti progressive molto sofisticate, le più
complesse. Anche in questo secondo esempio, il prototipo è a tutti gli
effetti il prodotto, pronto alla vendita al primo colpo, con conseguente eliminazione
degli scarti, delle pre-produzioni, dei semilavorati da adattare, dei tempi
di attesa, eccetera. Anche qui, il nuovo processo di progettazione e produzione
migliora il prodotto in sé e in più vi incorpora un servizio.

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Chi ha un po’ di dimestichezza
con l’evoluzione dell’organizzazione industriale e soprattutto con
quella delle previsioni sull’azienda del futuro riconoscerà alcuni
scenari prospettati già almeno dai ’60 a sino a tutti gli ’80.
Sono passati vent’anni e alla fine, pur con in mezzo la globalizzazione,
è successo, un po’ in sordina. Sarà interessante vedere
come gli effetti di questa rivoluzione silenziosa cominceranno a farsi sentire.

L’integrazione
avanzata tra progettazione e produzione, dal virtual prototyping al CIM di nuova
generazione, è l’argomento centrale della seconda edizione di Rhizome
Economy, organizzato da Updating per il Forum della NetEconomy, che si svolgerà
a Milano presso la sede della Camera di Commercio in Via Meravigli il giorno
28 ottobre prossimo. L’evento vede la partecipazione di alcune delle aziende
più attive nel settore, tra cui, in qualità di platinum sponsor,
il gigante del software di progettazione, visualizzazione e virtual prototyping
Autodesk (www.autodesk.it).
Maggiori dettagli sull’evento e sull’agenda sono disponibili all’indirizzo
(www.rhizome-economy.com),
dove è possibile registrarsi gratuitamente per la partecipazione.