L’ansia da prestazione che precede un esame universitario genera spesso negli studenti disturbi comuni come sbalzi d’umore, insonnia, scarsa concentrazione: tutte manifestazioni di stress e nervosismo che a lungo andare possono inficiare il rendimento dei giovani nello studio

Accanto ai tradizionali rimedi calmanti e riequilibranti come “staccare la spina” con un po’ di sport oppure rilassarsi con una buona tazza di camomilla prima di andare a dormire o darsi una scarica di endorfine baciando il proprio partner, secondo recenti studi sarebbe di grande utilità per ridurre il livello di stress e migliorare la qualità della vita degli studenti l’introduzione della Pet Therapy all’interno degli Atenei.

Dopo una sperimentazione di successo negli Stati Uniti, , anche l’Università di Aberdeen in Scozia ha adottato la Pet Therapy, intervento basato sull’interazione dolce tra uomo e animale,  molto diffuso di solito come supporto terapeutico nella riabilitazione emozionale su pazienti affetti da differenti patologie, con obiettivi di miglioramento comportamentale, fisico, cognitivo, psicosociale e psicologico-emotivo.

La stanza dei cuccioli

Cosa c’è di più rilassante e rasserenante che manipolare un tenero cucciolo?
E’ proprio questa l’idea dell’Università di Aberdeen: allestire una “stanza dei cuccioli”, dove gli studenti possano trascorrere del tempo “spupazzandosi” in tranquillità dolcissimi animali da compagnia. “Speriamo di poter migliorare l’umore degli studenti e la qualità del loro studio” – ha dichiarato Emma Carlen, docente associato dell’Università di Aberdeen.

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E in effetti dalle ricerche effettuate è subito emerso un miglioramento delle condizioni psicologiche dei giovani che sono stati in compagnia dei cuccioli nella stanza anti-stress.

Imparare dai cani

La sperimentazione era partita nella Jamestown Hig School di James City, scuola superiore dove ormai la Pet Therapy è una consuetudine, tanto che è stata integrata nell’orario scolastico ufficiale: il martedì gli studenti ricevono la visita di Louie, un dolcissimo boxer addestrato fin da piccolo a questo scopo terapeutico. L’interazione con l’animale insegna ai ragazzi il rispetto e la cura per un altro essere vivente, rafforzando il senso di responsabilità e alimentado un senso di fratellanza, valori importanti nella formazione dei giovani soprattutto nella fase delicata dello sviluppo.