CSC, Barometro 2011 sul supplier relationship management

Gli uffici Acquisti, che hanno subito una serie di shock rilevanti in questi anni, stanno rivedendo alcune priorità, cercando al contempo di implementare strategie di risk management più solide

Nel 2009 Toyota ha dovuto ritirare dal mercato 9 milioni di veicoli. Nel 2010, in occasione dell’eruzione del vulcano Eyjafjallajökull, il trasporto aereo è stato interamente immobilizzato. Nel 2011 il Giappone ha subito un colpo violento dallo tsunami. Eventi che hanno messo a dura prova la supply chain di molte aziende, evidenziando i limiti dei principi su cui si basa la pianificazione produttiva: il just in time (riduzione dei costi di magazzino), il global sourcing (riduzione dei costi d’acquisto), la standardizzazione dei componenti (economie di scala). Pur senza portare a un radicale ripensamento dei dogma correnti, questi “scossoni” hanno spinto le aziende a riflettere più a fondo sulla fragilità della propria supply chain.

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Oggi, il 62% degli executive della supply chain annovera la gestione del rischio tra le proprie priorità. E’ uno dei risultati dell’ultima edizione del “Barometro SRM” (Supplier Relationship Management), indagine condotta da CSC – multinazionale specializzata nella fornitura di soluzioni e servizi IT innovativi – in collaborazione con il magazine Challenges e l’Istituto di ricerca indipendente TNS Sofres su un panel di oltre 160 direttori acquisti-logistica di grandi aziende statunitensi ed europee, Italia compresa.

Una maggiore consapevolezza che sta determinando l’evoluzione dei processi atti a garantire la sicurezza degli approvvigionamenti, dual sourcing in particolare, e la tendenza a instaurare relazioni con i fornitori basate su partnership di lungo periodo.

Indicata come priorità dal 76% dei direttori acquisti-logistica che hanno partecipato all’edizione 2011 dell’indagine, la capacità di saper gestire tali relazioni rappresenta un notevole vantaggio competitivo, poiché la maggior parte degli uffici acquisti ha una scarsa conoscenza della propria rete di fornitori secondari. Nel prossimo futuro sarà dunque necessario analizzare attentamente l’eventuale vulnerabilità dei rapporti con i fornitori e adottare le opportune misure per contenerla. Né la valutazione dovrà essere squisitamente finanziaria, ma dovrà tener conto di qualità, audit e dashboard per poter rilevare le potenziali problematiche in termini di budget, tempistiche, qualità e sicurezza dei fornitori.

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Tale metodologia è già una realtà in molti settori. La ricerca ha confermato, infatti, che nel 2011 il numero di aziende che ha valutato i propri fornitori integrando criteri standard a parametri specifici relativi, ad esempio, alla capacità di supportare lo sviluppo sostenibile, è aumentato di quasi la metà, con un incremento più significativo in Europa (+58%) rispetto a quanto verificato negli Stati Uniti (+37%). Se la gestione del rischio si colloca al terzo posto nella lista delle priorità di quest’anno (62%), i piani di riduzione dei costi (76%) e la gestione delle relazioni con i fornitori (76%) sono ancora, a pari merito, al primo posto. Sin dall’inizio della crisi, proprio all’SRM è stato riconosciuto il valore di trend principale per il miglioramento delle prestazioni legate agli approvvigionamenti.

E ancora, tra i tool fondamentali il Cloud Computing, relativamente poco citato nelle precedenti edizioni del Barometro, quest’anno è stato indicato come uno strumento prioritario su cui far leva dal 17% degli intervistati (25% negli Stati Uniti e 10% in Europa). Inoltre, l’e-sourcing, con l’81% delle risposte, ha scalzato dal primo posto l’e-procurement, attestatosi al 76%, seguito da intranet e comunità online (67%) e fatturazione elettronica (57%). Oggi la funzione Acquisti sta cercando di rispondere all’esigenza, sempre crescente, di maggior trasparenza e reattività. Nella maggior parte dei casi, i direttori acquisti-logistica ritengono che il modo migliore per raggiungere tali obiettivi sia implementare sistemi informativi sostenuti da dati robusti, che consentano loro un monitoraggio costante della base fornitori e l’eventuale identificazione di competitor in grado di sostituirli. Nei prossimi anni, quindi, la priorità dovrà riguardare la mappatura e la classificazione di tutti i dati raccolti in funzione della natura economica, politica o ambientale degli stessi.

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Anche lo sviluppo di progetti di collaborazione è parte integrante della ricerca di una maggiore trasparenza e reattività. La funzione Acquisti sta, infatti, lavorando duramente per riformare le modalità di gestione delle proprie reti di partner, con l’obiettivo di includere i fornitori in ecosistemi sempre più partecipativi. In tale contesto, l’adozione di strumenti collaborativi offre grandi vantaggi in termini di monitoraggio delle performance dei fornitori, consentendo sia a loro sia ai clienti interni di lavorare su un unico sistema e di condividere metodologie e strumenti.

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