Con 4,95 m di lunghezza, 1,93 m di larghezza e appena 1,40 m di altezza, questa concept car si caratterizza per l’ampio portellone posteriore e, soprattutto, per la silhouette filante da coupé.

 Anche le tecnologie di bordo della Audi Sportback concept anticipano il futuro. La forza motrice è fornita dal Diesel più pulito del mondo: il V6 TDI “Clean Diesel” di 3.0 litri di cilindrata elimina quasi completamente gli ossidi di azoto. Questo propulsore rispetta già oggi i limiti di inquinamento vigenti negli Stati Uniti d’America, nonché i limiti della normativa Euro 6, che entrerà in vigore soltanto nel 2014. Inoltre, grazie a numerosi interventi compiuti per favorire la massima efficienza, i consumi previsti per la Audi Sportback concept sono di soli 5,9 litri di gasolio ogni 100 chilometri. 

Il segreto dell’inedita dinamica di marcia È dal 2004 che i modelli Sportback godono di grande fortuna nel settore delle compatte. La A3 Sportback ha ottenuto un successo di mercato di dimensioni tali da sorprendere perfino i suoi creatori. I Clienti che hanno scelto la versione quattroporte con l’ampio portellone posteriore sono stati molti più di quelli che hanno optato per il modello tre porte. La A3 Sportback, per altro, si distingue dal modello base non solo per le due portiere in più, ma anche per la sua personalità sportiva ed elegante degna di una coupé, per la funzionalità della sua carrozzeria, per la raffinata tecnologia, e per lo spiccato dinamismo.Rispetto alla versione a tre porte, la Audi A3 Sportback offre anche più spazio e una maggiore versatilità grazie alla carrozzeria più lunga di 54 millimetri. Con la prima Sportback di serie la Audi ha inaugurato, per la seconda volta nella sua storia, una nuova tendenza nel mercato. Già i modelli Avant, i primissimi esemplari di un nuovo segmento automobilistico proposti per la prima volta negli anni Settanta, avevano mostrato come la Audi avesse riconosciuto la possibilità di creare vetture ben diverse dalle classiche station wagon improntate alla mera praticità. Da allora ogni Audi Avant è stata caratterizzata da un design apertamente innovativo e dichiaratamente dinamico, da un equipaggiamento di altissima qualità e da grande versatilità. La Audi Sportback concept è stata concepita perseguendo due obbiettivi. Doveva innanzi tutto rappresentare in modo emblematico, come dice anche il suo nome, l’essenza stessa della Sportback, essendo quindi elegante, sportiva e versatile. Inoltre, doveva dimostrare come la Audi fosse profondamente convinta che il formato Sportback avesse un brillante futuro anche al di fuori del segmento delle compatte. Come lasciava intuire già la Audi A1 Sportback concept, autentica star del Salone dell’Automobile di Parigi 2008, la Audi amplierà in modo sostanziale la gamma delle versioni Sportback. Il design Il design della Audi Sportback concept è di una limpidezza e chiarezza quasi minimaliste. Le linee del tetto, della spalla e del sottoporta sembrano esser state tracciate con un unico gesto. La fascia dei finestrini di questa coupé è particolarmente slanciata e sottile e le quattro portiere sono senza telaio. La nitidezza delle superfici della carrozzeria è sottolineata, sulle fiancate, dalle morbide curve descritte dai parafanghi attorno ai cerchi a 10 razze da 21 pollici. Il carattere distintivo tipico della A5, la coupé a due porte della Audi, viene qui ulteriormente messo in risalto. Lo sviluppo marcatamente orizzontale dell’area delle spalle accentua il protendersi verso il basso del corpo vettura. Un effetto, questo, che viene rafforzato anche dai larghi e sottili gruppi ottici anteriori e posteriori con tecnologia LED. Colpiscono, poi, le forme aggraziate degli specchietti retrovisori esterni: sono ispirate alle geometrie delle “alette d’estremità” (dette anche “winglets”), ovvero a quelle estensioni verticali che compaiono alle estremità delle ali di molti moderni jet. La griglia della calandra single-frame viene presentata in una nuova versione. Per far risaltare le proporzioni sportive del frontale si è rinunciato alle barre verticali, e l’altezza complessiva della calandra è stata ridotta. Balza all’occhio, inoltre, la cornice esterna del single-frame che presenta, come già nella A1 Sportback, un nuovo design. Gli angoli superiori sono stati smussati in modo tale da spostare verso il basso il baricentro ottico del muso, dall’inconfondibile temperamento. Le prese d’aria aerodinamiche poste sotto i gruppi ottici fungono anche da deflettori: dirigono l’aria fresca di cui abbisogna il motore esattamente nel canale di aspirazione. Dal punto di vista estetico, esse contribuiscono a sottolineare la dimensione orizzontale della vettura. 
Anche la parte posteriore di questo studio evidenzia alcune similitudini con la A5. Il bordo alto del portellone del vano bagagli rende le superfici al di sotto dei gruppi ottici posteriori particolarmente gradevoli.  Il profilo inferiore del portellone e le caratteristiche linee a sviluppo orizzontale sottolineano l’ampiezza e il temperamento sportivo della Audi Sportback concept. I quattro terminali di scarico integrati nella carrozzeria e il deflettore che funge da diaframma del diffusore evocano il mondo delle corse. Anche gli interni si presentano senza fronzoli, di impronta addirittura puristica, e risultano molto eleganti. Il tetto in vetro di grandi dimensioni rende ancora più gradevoli gli ampi spazi e ne valorizza la generosità. Il cockpit è orientato al guidatore e raccoglie – in un’area delimitata da una delicata cornice in alluminio – le bocchette di ventilazione, la strumentazione e un monitor MMI estraibile. Come per gli esterni, anche nell’abitacolo le linee hanno un andamento prevalentemente orizzontale e delimitano ampie superfici. Soprattutto la spaziosa consolle centrale, che nasce dal cruscotto e termina all’altezza del divano posteriore, è pura espressione di funzionalità. Il monitor piatto del sistema MMI viene proposto in questo studio in una versione estraibile. Al momento dell’accensione il monitor emerge scorrendo in orizzontale da una fessura disposta al di sopra delle bocchette centrali per poi portarsi, con un elegante movimento, in posizione verticale in modo da risultare ben leggibile.

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 I materiali raffinati e l’accuratissima lavorazione rendono speciali l’aspetto e l’atmosfera degli interni, nonché le sensazioni tattili di chi prende posto nella Audi Sportback concept. Di fatto ogni parte degli interni è rivestita in pelle: gli elementi del cielo, la plancia, le portiere, i sedili e anche il vano bagagli. Le cuciture, dal canto loro, ripropongono sui rivestimenti il linguaggio formale che caratterizza la vettura. I grandi elementi decorativi in legno sul cruscotto, sulla consolle centrale e sulle portiere sono realizzati in quercia ed evidenziano le caratteristiche venature chiare e scure. Anche l’unità di comando MMI con superfici in lacca lucida nera e alluminio spazzolato contribuisce a rendere gli interni esclusivi. Perfino le maniglie delle portiere rivelano una straordinaria attenzione ai dettagli. La loro forma riproduce in modo quasi perfetto quella inconfondibile del piccolo finestrino posteriore. Quattro sedili sportivi accolgono il conducente e i passeggeri. La trapuntatura romboidale delle pelli rimanda alle Gran Turismo classiche. Lo spazio per la testa, le spalle e le gambe è al livello di una vettura di classe superiore adatta ai lunghi viaggi. Il vano bagagli di generose dimensioni è realizzato con materiali di gran pregio e vanta un volume di 500 litri. Il motore Gli ingegneri della Audi hanno dotato la Audi Sportback concept di un motore degno di questo studio: hanno optato per la tecnologia Diesel più pulita attualmente esistente. Il sei cilindri 3.0 TDI vanta un sistema che garantisce un’efficace riduzione degli ossidi di azoto. Gli ingegneri progettisti dei motori Diesel in Audi hanno combinato una serie di provvedimenti innovativi e creato così l’ultima generazione del TDI. Il sistema Common Rail piezoelettrico con 2.000 bar di pressione di iniezione, il ricircolo dei gas di scarico altamente efficace e la sovralimentazione ottimizzata rendono estremamente ridotte le emissioni grezze del motore. Rappresentano, inoltre, una novità assoluta, i sensori nella camera di combustione che permettono una regolazione ancora più precisa dei processi di combustione nel motore. La nuova generazione del TDI si conferma definitivamente, grazie al sistema di depurazione dei gas di scarico a valle, una tecnologia Diesel pulita e di assoluta avanguardia. Le emissioni di ossidi d’azoto vengono ridotte fino a un massimo del 90%. Il funzionamento di questo sistema di depurazione prevede l’utilizzo di AdBlue, un additivo acquoso biodegradabile che viene nebulizzato in piccole dosi a monte del catalizzatore DeNOx. Oltre che dal catalizzatore il sistema di depurazione dei gas di scarico è costituito dal modulo di dosaggio, dal serbatoio AdBlue, dalle tubature riscaldate e da un ampio sistema di sensori. Completano il raffinato sistema di depurazione dei gas di scarico il catalizzatore di ossidazione supplementare e il filtro antiparticolato regolato e ad alta efficienza. Grazie alle emissioni ridotte, questi moderni motori Diesel a iniezione diretta possono essere impiegati su scala mondiale, addirittura in California, dove vigono le norme antinquinamento più severe in assoluto. Rispetto alla media dei motori a ciclo otto utilizzati negli USA, il TDI riduce notevolmente i consumi, fino al 40%. Questa tecnologia Diesel può contribuire, più di ogni altro attuale tipo di propulsione, alla riduzione del consumo dei carburanti fossili. La Audi proporrà questo motore già nel 2009 sia in Europa sia negli Stati Uniti. Come il 3.0 TDI della versione statunitense della Audi Q7, anche il V6 della Audi Sportback concept mobilita 225 CV (165 kW) e una coppia di 550 Nm. Per la trasmissione si è optato per la più moderna tecnologia di cambi di cui disponga la Audi: il nuovo S tronic a 7 rapporti. La trazione integrale permanente quattro scarica la coppia del potente TDI sulla strada in modo ottimale, in qualsiasi condizione stradale e atmosferica, trasformandola in velocità e accelerazione. Così questa coupé, di appena 1.800 kg e con un coefficiente di resistenza aerodinamica Cx di 0,30, scatta da 0 a 100 km/h in meno di sette secondi e tocca una velocità massima di 245 km/h. Il consumo medio della Audi Sportback concept secondo la norma ECE è di soli 5,9 litri di gasolio ogni 100 chilometri con emissioni di CO2 di 156 g/km. Questi valori eccezionalmente bassi per una vettura di classe superiore sono il risultato di ampie misure che favoriscono un’efficienza ottimale: il servosterzo elettromeccanico, ad esempio, entra in funzione esclusivamente quando il guidatore cambia direzione, mentre non consuma energia in rettilineo. Il propulsore TDI è dotato di una gestione innovativa della temperatura. Nella fase di riscaldamento viene isolata una parte del circuito di raffreddamento, e questo ne migliora l’efficienza in quanto il motore si scalda più rapidamente. Il risparmio è notevole dato che spesso le auto vengono usate per compiere tragitti brevi. Anche la pompa del carburante funziona in base al fabbisogno effettivo e consuma, di conseguenza, meno energia. Il cambio S tronic a 7 rapporti, dal rendimento elevato e con un’ampia escursione dei rapporti di trasmissione, presenta in anteprima assoluta un sistema di riscaldamento dell’olio che consente un più rapido raggiungimento delle temperature di esercizio e una conseguente riduzione degli attriti interni. In fase di rilascio la Audi Sportback concept recupera energia, come già avviene nelle vetture di serie quali la Audi A4 e la Audi Q5: aumenta la potenza dell’alternatore e viene ricaricata la batteria. All’occorrenza, l’energia recuperata quasi a “costo zero” viene nuovamente immessa nella rete di bordo. Un sistema di start/stop automatico assicura che il motore TDI si disattivi e risparmi quindi energia durante le soste ai semafori. Durante la marcia gli pneumatici con resistenza al rotolamento ottimizzata assicurano una sensibile riduzione del consumo di carburante senza comportare svantaggi in termini di prestazioni. La dinamica di marcia Il layout e numerosi componenti del telaio della Audi Sportback concept sono stati ripresi dai più recenti modelli di successo di casa Audi: ossia la A4 e A5. Il telaio dinamico stabilisce nuovi parametri e rappresenta una sintesi perfetta di estrema precisione, ottimo dinamismo e superiore stabilità. Le sospensioni, lo sterzo, le ruote e i freni sono stati concepiti per ottenere il massimo delle prestazioni; i numerosi componenti in alluminio riducono le masse non ammortizzate. Il nuovo asse anteriore a cinque bracci contribuisce notevolmente al dinamismo della vettura. L’avanzamento del differenziale e l’arretramento della frizione, inoltre, hanno dato luogo a uno spostamento in avanti dell’asse di 154 millimetri: questa soluzione consente di ripartire i pesi tra avantreno e retrotreno in modo ottimale. L’asse anteriore è costituito da cinque bracci per ruota: un braccio portante e un braccio guida formano il livello inferiore, due bracci guida quello superiore. Il quinto braccio, la barra di convergenza, unisce la scatola dello sterzo al supporto oscillante. Tutti i bracci sono fucinati in alluminio; ciò garantisce una riduzione delle masse non ammortizzate, una guida della ruota estremamente precisa e la massima sicurezza in caso in crash. Anche la barra stabilizzatrice costituita da un tubo ad alta resistenza contribuisce alla riduzione complessiva del peso. La spina dorsale dell’asse posteriore è costituita da una traversa assiale rigida alla torsione e resistente alla flessione. Per unire l’handling sportivo a un comfort elevato le masse non ammortizzate devono essere il più possibile ridotte. La Audi ha fatto tesoro di questo principio nella progettazione di tutti gli elementi dell’asse posteriore. I bracci trasversali superiori e le barre dello sterzo sono in alluminio fucinato. Con la loro elevata rigidità fanno sì che carreggiata e campanatura cambino poco quando le forze dinamiche agiscono sulle ruote. I cosiddetti ammortizzatori CDC (“continuous damping control”), simili a quelli impiegati sul SUV di lusso Audi Q7 con sospensioni pneumatiche, sono ammortizzatori idraulici a gas compresso a doppio tubo, dotati di una valvola esterna aggiuntiva completa di tubo di collegamento. È possibile influenzare continuamente il loro funzionamento. Una valvola proporzionale a comando elettromagnetico regola il flusso del liquido idraulico fra il tubo interno e quello esterno. A un flusso ridotto corrisponde uno smorzamento rigido, a un flusso copioso, invece, uno smorzamento morbido. La centralina che gestisce il sistema opera secondo le linee caratteristiche adattative previste dalla modalità indicata dal conducente tramite l’“Audi Drive Select”. Il grado di ammortizzazione si adegua allo stile di guida e alle caratteristiche della strada; anche in modalità comfort gli ammortizzatori, se richiesto, passano a un funzionamento rigido, ma senza mai risultare troppo duri. Gli ammortizzatori sono abbinati a molle sportive che assicurano un buon grado di comfort anche sulle strade accidentate. La centralina imposta lo smorzamento ottimale per la situazione di guida contingente: uno smorzamento elevato per ammortizzare la carrozzeria in curva o in frenata, uno smorzamento ridotto su strada molto accidentata. Su questo studio per la prima volta una Audi con motore longitudinale viene dotata di un servosterzo elettromeccanico che ha il grande pregio, rispetto al classico servosterzo, di consumare energia solo quando viene effettivamente eseguita una sterzata. In questo modo, a seconda delle condizioni di utilizzo, si può avere un risparmio medio di 0,2 litri di carburante ogni 100 chilometri. Il servosterzo elettromeccanico della Audi Sportback concept rende possibile anche l’impiego del sistema di ausilio al parcheggio mediante il quale la vettura viene sistemata nello spazio previsto in modo completamente automatico. Decelerazioni all’altezza della situazione sono garantite anche in condizioni limite dai freni ceramici di cui la Audi Sportback concept è dotata sulle quattro ruote. I dischi ceramici, rispetto a quelli tradizionali in acciaio, garantiscono non soltanto una durata quattro volte maggiore (fino a 300.000 chilometri), ma anche un’eccellente resistenza al fading. Inoltre, il peso nettamente inferiore implica, per via della riduzione delle masse non sospese, vantaggi in termini di comfort e di dinamica di marcia. In combinazione con cerchi da 21”, sull’asse anteriore vengono montati dischi in ceramica da 380 mm; il diametro dei dischi posteriori è di 356 mm. La sofisticata geometria del canale di raffreddamento garantisce un raffreddamento ottimale del disco del freno autoventilante. Sull’asse anteriore la salda presa sul disco è garantita da pinze monoblocco in alluminio a 6 pistoncini, su quello posteriore, invece, da freni a pinza flottante.