Niente da fare per i giocattoli italiani. Bocciati al test condotto in relazione ad un’inchiesta sulla sicurezza . Su 34 giocattoli 19 sono pericolosi in Italia. Stesse insufficienze in Europa. È allarme per i bambini. Un conto è non accorgersi del problema, anche se bisogna proprio avere le patate sugli occhi per non vedere centinaia e centinaia di giocattoli difettosi. Passi pure la miopia molto poco credibile. Ma che si ignori persino una conclamata identificazione di un prodotto difettoso è davvero troppo. Un giocattolo segnalato come pericoloso quattro anni fa è ancora in vendita sugli scaffali di negozi e bancarelle. Forse speravano che dopo tutto quel tempo saremmo stati assaliti da amnesia acuta. Altroconsumo non riesce e non vuole ignorare il grave scandalo italiano. Con spirito sconcertato ha svolto un’inchiesta per fare il punto sul livello di qualità del prodotto più popolare di questo periodo dell’anno. Il dossier è a disposizione su www.altroconsumo.it. Purtroppo i prodotti non superano le prove di laboratorio. Oltre al danno la beffa. Continuano ad essere utilizzati impropriamente a danno degli ignari bambini.Affianco all’Italia sta seduta l’Europa con gli stessi problemi. Su 83 prodotti a scaffale nelle città del vecchio continente solo il 25 % è in regola: il 57 % del campione è pericoloso e un altro 18 % non rispetta la legge.I test hanno seguito i parametri della direttiva n.378 del 1988. Prove di resistenza meccanica sono servite a simulare i lanci e le tensioni a cui i bambini sottopongono i giochi. A seguire ricerca di ftalati e altre sostanze potenzialmente dannose per la salute, come formaldeide, cadmio e solventi. I gioocattoli che non superano i test sono pericolossimi. Dita intrappolate negli snodi e nelle fessure. Inalazione e assorbimento attraverso la pelle di sostanze chimiche. Parti che si staccano facilmente e rischiano di essere ingerite. Questi gli incidenti a cui sono esposti i bambini.Quel che è ancora più grave è la negligenza di chi dovrebbe vietare il commercio di merci pericolose e punire i colpevoli. I venditori producono senza rispettare le normative, forti di una burocrazia inetta che non dà sanzioni a chi merita. Nessun provvedimento è stato preso nonostante le segnalazioni di Altroconsumo al ministero dello Sviluppo economico. I controlli sono immobili, gli incidenti in stato di quiescenza, pronti al risveglio in qualsiasi momento.Non finisce qui la fiera del grottesco. Persino sul piano etico la produzione di giocattoli lascia l’amaro in bocca. Moltissime industrie hanno dislocato le loro fabbriche in Cina per tagliare i costi di produzione. Circa il 90 % dei prodotti arriva da quest’area. Non è bastato persevareare nella vendita nonostante i richiami. Non è bastato aver risparmiato grandi perdite di denaro schivando le denunce e continuando ad esporre i propri prodotti al mercato. Qualcuno ha avuto la grande pensata di risparmiare anche sulla produzione. Sono i prezzi bassi a muovere il lavoro dei produttori. Al diavolo il rispetto dei parametri di sicurezza, dell’ambiente e il corretto trattamento dei lavoratori.Saranno sciocchi tutti quelli che ancora credono in questi valori. Sciocchi i promotori del commercio equo e solidale che ancora credono che l’onestà sia pagata. I fatti smentiscono il detto. È la disonestà a portare maggiori profitti.
Ma prima o poi i nodi verranno al pettine…sempre che non sia difettoso!

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