Il mondo del libro, della lettura e dell’editoria è donna. Leggono di più, scrivono sempre di più, fondano più facilmente case editrici, “invadono” anche realtà editoriali di dimensioni maggiori assumendo funzioni di editor, di ufficio stampa o uffici diritti. Nella piccola editoria poi sono quasi la maggioranza, visto che ricoprono il 46% delle funzioni dirigenziali o direttive (amministratore delegato, presidente, responsabile editoriale, ufficio stampa), mentre sul totale occupazionale nell’industria (escluso il settore pubblico e dei servizi) non si raggiunge il 22% (Istat). E nelle medie e piccole imprese la quota dei ruoli dirigenziali coperti da donne non raggiunge il 7% (Federmanager). Se ne parlerà lunedì 8 dicembre alle 14 a Roma nel convegno Editoria al femminile: un modo diverso di fare libri? a cura di Giornale della libreria e di Più libri più liberi, in programma nella Sala Smeraldo del Palazzo dei Congressi dell’EUR nella giornata conclusiva della Fiera della piccola e media Più libri più liberi.A confrontarsi, le grandi donne della piccola e media editoria: Francesca Archinto (Babalibri), Ginevra Bompiani (Nottetempo), Marta Donzelli (Donzelli editore), Bianca Spadolini (Armando Armando), moderate dal giornalista di Radio Rai Marco Tesei.Un tema “caldo”, se si calcola che dal 1991 a oggi, considerando un campione di case editrici piccole, medie e grandi, l’incremento della percentuale delle donne che ricoprono il ruolo di presidente, amministratore unico, amministratore delegato, direttore generale è stata del 119%. Più di un raddoppio.E non è tutto, scrivono sempre più e leggono di più degli uomini: il 38% degli autori che pubblicano libri (dalla narrativa ai manuali, ai libri scolastici o per bambini) è oggi composto da donne. Ma solamente nel 2002 erano il 31,2%.La lettura in Italia è da anni in rosa: nel 1965 erano il 14,6% delle donne a leggere almeno un libro (e il 18,0% i maschi). Nel 1973 sono diventate il 22,6% (ma i maschi sono ancora la maggioranza con il 26,3%). È nel 1988 che si è registrato il sorpasso (39,3% contro il 33,7%) e oggi una donna su due (ma quasi il 70% delle bambine) è lettrice, contro il 37,7% della popolazione maschile.E’ un trend vero anche per la Rete. Se ne parlerà domenica 7 dicembre alle 16 sempre a Più libri più liberi nel convegno Quando la rete è femminile: donne e nuove tecnologie (Sala Smeraldo del Palazzo dei Congressi dell’EUR). Interverranno: Chiara De Caro (Pickwichi), Francesca Panzarin (Womenomics), moderate da Cristina Mussinelli (AIE).La distanza tra le heavy users di Internet (13%) e i maschi (19%) è infatti ormai a solo sei punti di differenza su tutto l’universo della popolazione: dalle ragazzine alle nonne. Nelle generazioni più giovani inizia a sopravanzare quella maschile: è heavy user di Internet il 44% delle ragazzine di 14-19anni (vs 42%); tra le 20-24enni lo è il 44% (vs il 41%); il 75% delle 14-19enni utilizza almeno una volta alla settimana sistemi come Messenger, rispetto al 55% dei loro coetanei. Si sta insomma anche qui riducendo il gap di genere.

Leggi anche:  Le 10 migliori auto d’epoca su cui investire nel 2024