Siete amanti dello sci ed allo spuntare dei primi caldi raggi del sole non potete fare a meno di trascorrere qualche giorno al mare? Da fedeli compagni di avventure neanche in vacanza il cellulare ed il riproduttore mp3 possono fare a meno di starvi incollati addosso. I rischi però cui vanno incontro gli amati gadget in queste situazioni possono oscurare in un battibaleno il momento di assoluta serenità.

In un istante il respiro si rompe in gola mentre assistete praticamente impotenti alla caduta accidentale del prezioso apparato magari sul bagnasciuga con l’onda in agguato pronta ad investirlo oppure nell’unica pozza d’acqua presente in chilometri quadrati di neve.

E’ sicuro però che non è necessario allontanarsi dalla metropoli per vivere la disavventura di veder annegare il proprio accessorio nella toilette o in un lavandino.

A me è toccata la sorte di un secchio pieno d’acqua.

Mi trovavo in una stazione di servizio a fare rifornimento e nel chinarmi per raccogliere una moneta cadutami dalle mani il mio nuovo cellulare capitolava rovinosamente in ammollo.

Dopo un momento di perplessità e qualche esclamazione forse un po’ colorita immergevo parte del braccio per recuperare il telefono, indifferente del fatto che indossavo abiti con manica lunga.

Prontamente rimuovevo la batteria dall’apparecchio, con un panno e con aria compressa, complice la dotazione dell’esercizio, cercavo di asciugare alla meglio ogni sua parte.

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Rimaneva ancora la parte più difficile: l’acqua era filtrata anche all’interno del telefono ed allora mi tornava alla mente un trucchetto tipico di una nonna… tecnologica.

Ricoveravo perciò, seguendo le istruzioni dell’arzilla vecchietta, il congegno nel congelatore di casa per una dozzina di ore. La trepidante attesa, segnata dallo sconforto della ormai certa dipartita del cellulare, invece veniva ripagata da un inatteso successo.

Forse la fortuna o chissà quale altra combinazione di eventi mi hanno portato a ritenere il fatto come una mera casualità favorevole fino a quando lo stesso destino è toccato al telefono di un amico, che, ricordandosi della mia vicenda, riusciva anche lui nell’ardua impresa di recuperare il suo congegno.

Anche in Rete è facile trovare altre soluzioni, il più delle volte testate empiricamente e dagli esiti non sempre scontati.

Ma se qualcuno volesse mettersi al riparo da quei tentativi che dolorosamente portano ad un nulla di fatto può collegarsi al sito www.bheestie.com ed aggiudicarsi per 20 dollari l’omonimo prodotto.

Il risultato è garantito al 99%.

Si tratta di una confezione chiusa ermeticamente al cui interno sono contenuti dei sali capaci di assorbire l’umidità dal dispositivo una volta inserito – e mantenuto per 24-72 ore – al suo interno.

In alternativa, sfruttando l’idea, si potrebbero conservare tutte le bustine di silica gel che comunemente si trovano dentro le confezioni dei prodotti elettronici e di abbigliamento, nella speranza di non doverle mai utilizzare.

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