A breve potrebbe arrivare un sistema sostituivo alla biopsia per diagnosticare i tuomori della pelle: si tratta di un laser basato su una tecnica di imaging

Questa nuova procedura per diagnosticare il cancro alla pelle, che spesso è uno dei tumori più aggressivi e con maggior tasso di mortalità, potrebbe sostituire la biopsia, che consiste nella rimozione di una porzione di tessuto malato per un’analisi approfondita.

Lo strumento, realizzato dall’Università del Queensland,  in collaborazione con l’Università di Leeds, consente di visionare nel dettaglio la struttura della pelle, attraverso l’uso di uno spettro elettromagnetico che finora era risultato molto difficile impiegare per questo scopo.

In Italia il melanoma, spesso causato da un’eccessiva esposizione ai raggi UV e al quale non sono immuni nemmeno i neonati, ha un’altissima concentrazione di malati soprattutto in Piemonte: a Torino si registrano 19 casi di melanoma l’anno ogni 100mila abitanti contro una media nazionale di 12.

Sempre meno biopsie

Yah Leng Lim, l’autore principale della ricerca, spiega: “abbiamo costruito un prototipo e riteniamo che il sistema potrà facilitare una diagnosi tempestiva del cancro alla pelle, con migliori risultati per i pazienti. Ridurrà la necessità di ricorrere a biopsie nelle persone che presentano sintomi di cancro alla pelle come protuberanze, nei e lesioni. Se si individua il cancro, il trattamento di solito comporta la rimozione chirurgica della lesione. Il problema è che l’esame visivo non è sempre perfetto. Le opzioni di trattamento, come la chirurgia, possono sovrastimare l’estensione del tumore, portando alla rimozione di tessuto sano oltre che danneggiato”.

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