Una spugna SMART per pulire gli oceani

L’Università di Tor Vergata ha ideato un materiale spugnoso idrorepellente in grado di galleggiare sull’acqua e raccogliere inquinanti per 150 volte il suo peso

In futuro disastri naturali come quello che ha coinvolto la British Petroleum potranno essere risolti letteralmente con un colpo di spugna. L’Università di Tor Vergata ha ideato un materiale in grado di ripulire le acque inquinate riutilizzabile infinite volte.

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Una spugna miracolosa

La spugna dell’ateneo romano è composta da nanotubi di carbonio ma il 90% del suo volume è costituito da vuoto. Grazie alla sua leggerezza è in grado di galleggiare sull’acqua ma soprattutto di raccogliere una quantità di olio pari a 150 volte il suo peso. Inoltre, le sue capacità magnetiche permettono di spostarla a distanza nei punti più inquinati con l’uso di una semplice calamita.

“Grazie a questa sua particolare struttura, la spugna risulta super-idrofobica: repelle dunque completamente l’acqua, ma al tempo stesso è capace di assorbire efficacemente gli eventuali inquinanti disciolti in essa immagazzinandoli negli spazi vuoti”, spiega il coordinatore del progetto Maurizio De Crescenzi. Infine, la spugna SMART può essere riutilizzata all’infinito in quanto lo strizzarla o bruciarla non ne altera le carattiristiche.

Anche un altro ateneo italiano ha pensato di utilizzare i poriferi per aiutare l’ambiente. L’Università Insubria ha utilizzato delle “spugne molecolari” per realizzare dei filtri che catturano la maggior parte degli inquinanti prodotti dalla benzina e ne migliorano le prestazioni.

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