Negli asili e scuole materne veneziane sono state distribuite fiabe per insegnare ai bambini a non crescere con pregiudizi nei confronti delle nuove realtà familiari

Il Comune di Venezia ha avviato il progetto “Leggere senza stereotipi” per stroncare alla radice la nascita di omofobia, pregiudizi e diffidenza fra i più piccoli. Nelle 18 scuole di infanzia e 36 asili comunali saranno distribuiti 39 libri di fiabe che parlano di integrazione e delle nuove realtà che i bambini potrebbero sperimentare tutti giorni, dalle unioni civili alle coppie omosessuali con figli.

Una fiaba contro la discriminazione

“È un progetto nato per evitare all’origine una lettura della realtà attraverso stereotipi, per non confrontare in segno negativo o oppositivo le identità di ogni bambino”, ha spiegato Camilla Seibezzi, consigliera delegata del sindaco ai Diritti civili, Politiche contro le discriminazioni e Cultura lgbtq. Tra i titoli che i bambini potranno leggerè c’è “Papà bis”, la storia di una coppia divorziata e di una madre che trova un nuovo compagno, o “Famiglie speciali”, in cui il piccolo picchio protagonista ha due papà.

“madre” e “padre” diventano “genitore”

Intanto, il Comune di Venezia ha deliberato che dal prossimo anno scolastico le diciture “madre” e “padre” sui moduli di iscrizione dei propri figli saranno sostituite da un più generico “genitore”. Anche a Milano è stato approvato lo stesso provvedimento e dovrebbe diventare operativo dal 14 febbraio prossimo. Si ricorda che l’iscrizione alle prime classi di elementari, medie e scuola superiore possono essere effettuate fino al 28 febbraio sul sito del Miur.

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