Vincenzo Rubano, il genietto di Drupal che ha scelto l’Italia

Ha rifiutato una borsa di studio negli Stati Uniti perché crede ancora nel nostro paese e nella possibilità di crescere e sviluppare nuove idee innovative: l’intervista

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Vincenzo Rubano è uno studente di Lecce che dopo gli esami di Stato dovrà scegliere la facoltà universitaria da seguire. Vincenzo ha un handicap che poteva bloccarlo per sempre, chiuso tra le mura domestiche, sognando e immaginando il suo futuro come quello dei suoi amici. Vincenzo è non vedente, e questo non lo ha fermato. Il ragazzo è portato per l’informatica e specialmente per lo sviluppo di CMS con focus particolare su Drupal. Non a caso era l’unico italiano presente al DrupalCon di Portland dove ha ricevuto un’offerta per proseguire gli studi negli States, gentilmente rifiutata. Il diniego arriva anche grazie ad alcune parole del Presidente del Consiglio Enrico Letta che, come i suoi predecessori, ha voluto premere l’acceleratore sulla necessità di incentivare i percorsi accademici nostrani e inserirli pragmaticamente nel contesto lavorativo. Ma come mai, con l’attuale crisi che c’è in Italia, Vincenzo ha deciso di credere ancora nella politica rifiutando un’offerta del genere? E’ proprio lui, raggiunto venerdì da Data Manager, a spiegarcelo.

Come mai in un periodo di forte crisi, lavorativa e di idee, hai deciso di restare in Italia? Quali parole di Letta ti hanno “convinto”?

Beh, ci sono diversi fattori. E’ facile guardare il tuo Paese e giudicarne i lati negativi ma, soltanto quando sei all’estero, puoi apprezzarne anche i lati positivi. Inoltre, frequentando un corso di laurea in Italia potrei fare delle altre esperienze oltre oceano prima di decidere un eventuale “grande salto”. In ogni caso, USA o non USA, mi ritroverei con un titolo di studio in mano da spendere nel miglior modo possibile. Il discorso di Letta, poi, potrebbe essere un nuovo inizio: sarebbe bello che la politica, per una volta, non si limitasse a fare delle promesse ma adottasse provvedimenti concreti per bloccare un fenomeno troppo spesso sottovalutato e che, alla lunga, porterà gravi danni a questa nazione: la “fuga dei cervelli”. Diciamo che ho voluto fornire su un piatto d’argento a Letta e all’attuale governo un “caso” reale e la possibilità di dimostrare nei fatti quanto sia vera e sentita la loro volontà di invertire la rotta.

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Secondo te qual è lo “stato dell’arte” di Drupal in Italia? Ci sono persone capaci di portare avanti le questioni dell’accessibilità?

Onestamente, ho iniziato a essere coinvolto nella Drupal community soltanto da qualche mese (settembre 2012) e non ho delle statistiche a portata di mano per giudicare la diffusione di Drupal in Italia. L’unico dato di fatto che ti posso dare è che, quasi sicuramente, ero l’unico italiano presente alla DrupalCon Portland 2013.

Drupal è ancora una valida alternativa agli altri CMS e secondo te (se si) perché?

Drupal è un’ottima alternativa a tutti gli altri CMS. E’ flessibile, è potente ed è uno dei più accessibili, se non il più accessibile in assoluto, tra i CMS open source. Drupal si presta alla creazione di qualsiasi tipo di sito Web: dal piccolo blog personale al sito di una grande testata giornalistica, da un social network al sito di una grande azienda con tutte le funzionalità di e-commerce.

Quanto è presente la community Drupal in Italia? Vi incontrate o fate conferenze assieme?

 Esistono due portali diversi in italiano relativi a Drupal. C’è persino un’associazione, la Drupal Italia, il cui obiettivo è quello di diffondere il CMS nel nostro Paese. Tuttavia non ho mai avuto l’occasione di partecipare ad alcun incontro tra sviluppatori Drupal italiani. Inoltre, non so se ci siano sviluppatori italiani che contribuiscono allo sviluppo del core di Drupal. Qualora ce ne fossero, ovviamente mi piacerebbe entrare in contatto con loro.