Bullismo virtuale, lesioni reali

La società NetBoxBlue ha ideato un programma per difendersi dal cyberbullismo. Le scuole, e le ragazze in particolare, sono le maggiori beneficiarie.

Arriva da Sidney l’ultimo ritrovato tecnologico per proteggersi dal cyberbullismo. È stato ideato dalla NetBoxBlue che ha sede in Australia, ma fortunatamente è disponibile anche in altri 15 paesi. Il programma antibullismo si chiama Cyber Bullying Prevention Engine (Cbpe) ed è il il primo filtro di e-mail di questo genere in grado di identificare, registrare e gestire i messaggi di cyberbullismo.

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Il Cbpe è integrato al programma internet SecurEd per le scuole, anch’esso destinato alla sicurezza in rete e nelle e-mail. La strategia per difendersi, secondo il programma australiano, consiste nel compilare un dizionario di parole usate più spesso nel cyberbullismo, in modo tale che l’e-mail sospetta sia subito intercettata senza dover passare davanti agli occhi della vittima prescelta. Ogni scuola è libera di scegliere la modalità d’approccio a questo tipo di violenza: il Cyber Bulling Prevention Engine può accantonare, respingere o inviare il messaggio incriminato agli amministratori.

La protenzione dal cyberbullismo è molto utile soprattutto per le vittime coinvolte, sempre più giovani e indifese. Infatti secondo alcune statistiche condotte dalla National Coalition Against Bullying, il 42% di ragazze tra 12 e 15 anni ha subito bullismo per email o per messaggi sms.

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