IBM premia un progetto di ricerca che studia la dimensione sociale delle reti

Il Professor Alessandro Panconesi, del Dipartimento di Informatica dell’Università Sapienza di Roma, con il progetto “La dimensione sociale del networking”, ha ricevuto dalla IBM il Faculty Award.

Il Faculty Award è un premio in denaro assegnato alle facoltà per alimentare la collaborazione tra i ricercatori delle principali università e quelli della IBM che fanno parte delle organizzazioni di Research and Development e dei servizi.

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La selezione dei progetti viene effettuata sulla base della loro competitività, della corenza con le linee strategiche della ricerca IBM e dei contenuti innovativi.

Le reti sociali hanno precise caratteristiche strutturali ed organizzative, alcune note, altre ancora da scoprire e, soprattutto, da comprendere. Studiare le reti sociali diventa così un modo per migliorare l’efficacia delle infrastrutture di comunicazione e, viceversa, studiare le reti di comunicazione può svelare importanti caratteristiche organizzative di processi di interazione sociale.

Il progetto di ricerca del prof. Panconesi si inserisce proprio in questo contesto ed ha l’obiettivo di indagarne alcuni problemi fondamentali. L’avvento di internet e della telefonia mobile, e la loro successiva integrazione, hanno trasformato le reti di comunicazione digitale in quelle che i sociologi chiamano reti sociali.

L’uso diffuso di strumenti come ad esempio le chat, le email o gli sms, creano in tempo reale giganteschi intrecci che catturano importanti processi di interazione sociale.

Questa tendenza sembra solo destinata ad aumentare con l’avvento del cosidetto pervasive computing, quando la rete incorporerà via via altri oggetti della nostra quotidianità, dalle automobili agli elettrodomestici.

Uno degli aspetti più affascinanti che riguarda le reti sociali è la diffusione delle informazioni al loro interno, che accomuna argomenti apparentemente disparati come la diffusione dei virus digitali attraverso internet, le epidemie virali nella popolazione umana e persino la diffusione delle idee e delle mode.

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In particolare, il rumour spreading (letteralmente diffusione dei pettegolezzi) è un semplice algoritmo per la diffusione dei messaggi nelle reti, mutuato dal comportamento delle epidemie virali. Si parte con un nodo sorgente che vuole diffondere un pettegolezzo a tutta la rete.

La diffusione avviene con la seguente modalità: il nodo sorgente sceglierà a caso un amico a cui comunicherà il pettegolezzo; da quel momento in poi, ogni nodo che è venuto a conoscenza del pettegolezzo farà in continuazione la stessa cosa, comunicando l’informazione ad un amico scelto a caso, poi a un altro e così via.

Se pensiamo al pettegolezzo come ad una informazione utile, ad esempio un segnale di allarme, o ad una cosa dannosa come un virus, digitale o meno, determinarne la velocità di diffusione può avere implicazioni importanti non solo da un punto di vista "meramente" tecnologico.

Le reti sociali hanno caratteristiche strutturali molto particolari e lo scopo di questa ricerca è quello di capire se e in che misura esse facilitano, o rallentano, la diffusione delle informazioni per processi "epidemici" come il rumour spreading.

Risultati preliminari di questa ricerca hanno già ottenuto un prestigioso riconoscimento internazionale. Il lavoro "Almost Tight Bounds for Rumour Spreading with Conductance", che il prof Panconesi ha sviluppato con i suoi dottorandi Flavio Chierichetti e Silvio Lattanzi, è stato invitato all’ACM Symposium on Theory of Computing, il più prestigioso congresso internazionale nell’ambito dell’informatica teorica.

Un altro degli obiettivi di questa ricerca è di formulare nuovi modelli per le reti sociali. In particolare, al momento non esistono modelli matematici soddisfacenti per le reti mobili, quelle ad esempio costituite dagli abitanti di una città che si muovono con i loro telefonini, e questo è un ambito di particolare interesse del progetto.

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