La battaglia del browser

Negli ultimi 5 anni Microsoft Explorer ha perso circa il 30% di market share, una tendenza che potrebbe ulteriormente enfatizzarsi a tutto vantaggio di Firefox e Chrome nel momento un cui il browser Microsoft non sarà più preinstallato sulla prossima versione di sistema operativo

A più di dieci anni di distanza dall’affaire Microsoft-Netscape, la battaglia del browser è lungi dall’essere sepolta e la competizione è più che vivace e, forse, non è mai stata così intensa. Mozilla ha rilasciato la settimana scorsa Firefox 3.5, registrando circa 14 milioni di download; nel giugno scorso è stata la volta di Apple con Safari 4 e prima ancora, in marzo, Microsoft ha introdotto la versione 8 di Explorer. Ma se questi annunci si riferiscono a nuove e importanti versioni lo scenario del browser si è arricchito grazie a una nuova presenza: il Chrome broswser di Google che, pur ultimo dei partecipanti, ha iniziato a diversificare un mercato che appare tutt’altro che consolidato, basti guardare le statistiche worldwide disponibili via Net Applications le quali accreditano Explorer al 65 per cento, Firefox al 22%, Safari all’8% e Chrome vicina al 2%. Certo, uno scenario ancora dominato da Microsoft, ma in continua e costante regressione. Nel 2004 le quote di Explorer erano superiori al 90%, il che vuol dire che in cinque anni Mr, BigSoft, ha perso il 30% di market share ovvero una media di 6 punti percentuali all’anno. Una tendenza che potrebbe enfatizzarsi ulteriormente nel momento in cui verrà introdotto in autunno il sistema operativo Windows 7 poiché in Europa il browser MS non sarà preinstallato, decisione che Microsoft ha preso per rispondere alle critiche delle autorità dell’Unione europea. Tranne Safari, utilizzato su piattaforma Apple, l’attuale 22% di utenza Firefox potrebbe conoscere un rinnovato incremento ai danni, ovviamente, di Explorer e nuove chance potrebbero anche essere riservate a Google. D’altra parte, al di là di una piccola percentuale di un’utenza ipertecnologica, che sceglie il browser in base a ragioni tecniche, di performance o altro, il grande pubblico utilizza Explorer perché quello è il browser installato su Pc. La scelta Firefox corrisponde per lo più a una volontà di stabilire una possibile indipendenza da Microsoft, una voglia di indipendenza che potrebbe fare diminuire ulteriormente lo share di Explorer: se al momento, come detto in precedenza, quest’ultimo registra una flessione del 6% all’anno, vuol dire che nel giro di 5 anni Firefox potrebbe esprimere un’ordine di grandezza molto prossimo alle cifre del suo concorrente numero uno.

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