La cura: ora è on-line

La Fondazione milanese Isal lancia il progetto per l’assistenza verso i malati di dolore cronico. L’assistenza avverrà in rete, grazie al collegamento di ben 100 città italiane. Potrebbe essere la volta buona per riscattare i servizi sanitari.

Chi l’avrebbe mai detto che la rete avrebbe aiutato migliaia di malati e migliorato la sanità? In principio lo disse Bunetta, quando lanciò quel famoso E-Gov 2012, ma nessuno ci aveva creduto fino in fondo. Oggi lo dice Milano, sotto le spoglie della Fondazione Isal. L’organizzazione milanese, da anni impegnata nella lotta al dolore cronico, ha pensato di creare una rete di 100 città italiane che metta in comunicazione medici specialisti e malati. Lo scopo della rete è di garantire ai pazienti uniformità di prevenzione e di cure per trattare il dolore cronico. A proposito di quest’ultimo, è necessario spiegare in che cosa consista esattamente. Quando lo si sente nominare, subito si pensa al cancro o a qualche malattia terminale. In realtà il dolore cronico comprende anche altri disturbi, quali mal di schiena, emicrania, artrosi, fuoco di sant’Antonio, disturbi molto diffusi, che hanno perseguitato oltre 12 milioni di italiani e di 75 milioni di europei.

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Il progetto Isal nasce dunque per permettere ai malati cronici di non soffrire inutilmente e di non restare soli. Come spiega Paolo Mariconti, presidente della sezione milanese Isal, “Esiste un diritto a non soffrire inutilmente e il nostro programma consiste proprio nell’avvicinarci capillarmente alle persone che soffrono.”

Se l’iniziativa andrà a termine, il risultato sarà una rete di solidarietà, scientifica e sociale. I cittadini avranno a disposizione un canale per consultare esperti di dolore cronico e oncologico, in qualsiasi momento ne abbiano bisogno. Il gruppo promotore di questo progetto spera che nel giro di un anno la sezione Isal si insedi in almeno 100 città italiane. Questo significherebbe possibilità di divulgazione delle cure e della prevenzione adatta per il dolore cronico. Alla velocità della luce i pazienti potranno essere curati e curarsi, scoprendo quali siano gli stili di vita più sani per prevenire la malattia.

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La fondazione Isal è lungimirante. Con l’aiuto di questo progetto vorrebbe inoltre realizzare una sorta di “Telethon del dolore”, che avrà lo scopo di sostenere la costruzione del primo Istituto di ricerca e osservatorio europeo per la prevenzione del dolore cronico.