MySpace annuncia un taglio del 30% del personale

Gli effetti della crisi iniziano a mettere in discussione la sostenibilità del business del social networking

Gli effetti della crisi si fanno sentire anche in aree che si presumevano fossero off-limits. MySpace, Internet Company per eccellenza, ridurrà del 30% i propri dipendenti. Tradotto in numeri reali significa parlare di un taglio di 400 dipendenti che porterà il sito di social networking in una dimensione di circa 1.000 lavoratori. Lo ha annunciato Rupert Murdoch, presidente di News Corporation, il conglomerato dei media cui appartiene anche MySpace. l’attuale chief executive aveva ricoperto incarichi dirigenziali in Facebook. Per coloro che dovranno abbandonare l’azienda il social networking avrà ora un sapore e un valore diverso.

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In effetti è del tutto naturale che la crisi non risparmi questa tipologia di aziende. I ricavi primari sono derivati da investimenti pubblicitari che di trimestre in trimestre hanno subito un crollo del 30-40%. L’effetto più dirompente lo si è accusato nei giornali, di gran lunga attualmente il media più compromesso, ma le difficoltà si stanno man mano ripartendo in tutti i settori della comunicazione. Nessuno più in questo ultimo periodo parla di crisi del web 2.0, parlo da un punto di vista economico-finanziario. Il modello di business adottato, che fa leva sulla pubblicità, sembra non sia sotto accusa. Eppure i dubbi sono tanti. Come fanno queste aziende a sopravvivere all’attuale crisi congiunturale?, sempre che se ne possa parlare in questi termini, considerato che il fenomeno che ha messo in discussione le fondamenta del business planetario appare sempre più di tipo strutturale.

Il vertice della società, nella persona di Owen Van Natta, (ex Facebook, ora Ceo di MySpace) afferma che i licenziamenti sono dettati dalla volontà di rimettere in discussione l’attuale organizzazione, renderla più efficiente, un ritorno all’innovazione, alla cultura della start-up. Sarà, ma appare molto più credibile il fatto che si tratti di un’operazione mirata a un taglio di costi conseguente al pessimo clima di mercato che si respira.
MySpace fu acquisita da News Corporation nel 2005 per una cifra di 580 milioni di dollari. Allora era la regina del social networking, ma nel tempo ha subito la concorrenza di Facebook che vanta oggi un numero di affiliati superiore. Il vantaggio che MySpace aveva sempre avuto sul mercato americano è stato anch’esso annullato. Oggi Fb negli Stati Uniti (fonte ComScore) ha circa lo stesso numero di abbonati, 70 milioni.

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