Verso la Luna e oltre: Google Moon

Google Earth si prepara a diventare Google Moon, in occasione del quarantesimo anniversario del primo sbarco sulla Luna. Presto, annuncia l’azienda di Mountain View, saranno disponibili immagini tridimensionali della Luna, con la possibilità di esplorarla nello stesso modo in cui si esplora il mondo grazie all’applicazione di Google Earth.

Nacque da una competizione spaziale tra URSS e Stati Uniti d’America, durante la guerra fredda, quella che ancora oggi è considerata una delle conquiste più grandi e soddisfacenti per l’umanità. Forse l’Apollo 11 nemmeno si aspettava di riuscire a far sbarcare il primo uomo sulla Luna. Fatto sta che Niel Amstrong vi fece una bella passeggiata, rimanendo così entusiasta da lasciare un messaggio per eventuali creature che avessero notato la presenza umana nello spazio. “Qui, uomini dal pianeta Terra posero piede sulla Luna per la prima volta, Luglio 1969 DC. Siamo venuti in pace, per tutta l’umanità.” Così diceva la targhetta depositata sulla Luna quarant’anni fa.
Chissà che non derivi da una competizione anche il traguardo che sta per raggiungere l’azienda di Mountain View, che, dopo la conquista virtuale della Terra, si prepara a cambiare nome in attesa di conquistare il suolo lunare. Al momento opportuno si chiamerà Google Moon, un’applicazione analoga a quella cui siamo abituati, con l’unica eccezione che ad essere esplorate non saranno piazze e quartieri del mondo, bensì crateri e terreni misteriosi fatti di idrogeno, fosforo e alluminio.
Il progetto sarà presentato il prossimo 20 luglio, in occasione della cerimonia ufficiale di rievocazione del primo sbarco sulla Luna. L’evento si terrà a Washington DC e ospiterà niente meno che il leggendario compagno di Armstrong, Buzz Aldrin, secondo uomo ad aver calpestato il suolo lunare.
Tutto questo sarà possibile grazie alla partnership che da tempo Google ha stretto con l’agenzia spaziale americana. Proprio da quest’ultima si attingeranno le immagini lunari, grazie ad una videocamera denominata Lunar Reconnaissance Orbiter Camera (LROC), ospitata da un satellite in orbita geostazionaria attorno alla Luna.
Si prospetta un sodalizio vincente quello stretto tra uno dei giganti informatici del momento e il colosso scientifico americano, la NASA. Ancora una volta il computer si dimostra un mediatore di dati scientifici accessibile a tutti. Cosa c’è infatti di più immediato e chiaro di un’immagine in 3D della Luna? O forse preferivate qualche complessa equazione di fisica che vi riassumesse le ultime rilevazioni dei satelliti in proposito?

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